Assisi, 15 dicembre 2017 – Come cambia la riabilitazione di bambini e adolescenti con disabilità neurologiche complesse grazie a nuove tecniche riabilitative e all’ausilio di strumenti tecnologici? È questa una delle domande al centro del convegno congiunto SIMFER Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa e SINPIA Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dal titolo “La riabilitazione del bambino con disabilità neurologica complessa-clinica ricerca e nuove tecnologie per l’autonomia e la qualità di vita” organizzato dall’Istituto Serafico di Assisi e patrocinato, oltre che dalle due Società Scientifiche, dal Comune di Assisi, Università degli Studi di Perugia, USL Umbria 1 e Ordine dei Medici di Perugia che si è aperto ieri ad Assisi, i cui lavori si concluderanno il 16 dicembre.
Il convegno rappresenta una importante occasione per far luce sulle nuove strategie di ricerca, riabilitazione clinica e metodologie innovative di presa in carico. L’obiettivo è quello di migliorare la qualità di vita di bambini con malattie genetiche rare, malattie neuromuscolari, paralisi cerebrali infantili, malattie del neurosviluppo, la cui complessità, dal punto di vista clinico, ha caratteristiche diverse da bambino a bambino,la cui presa in carico avviene dalla nascita e prosegue per tutta la vita.
La riabilitazione delle persone con disabilità, stando all’Organizzazione Mondiale della Sanità, è un processo che punta a raggiungere e, successivamente, mantenere i migliori livelli funzionali possibili a livello psicofisico e sociale. Nel caso specifico delle patologie neurologiche l’approccio che viene scelto per i bambini è di tipo multidimensionale – tutte le aree di sviluppo debbono essere stimolate – e punta a potenziare le funzioni, ridurre i sintomi e migliorare il senso di benessere.
Rispetto agli approcci medici tradizionali, che consideravano la malattia come l’oggetto dell’intervento,oggi, invece, è la persona l’attore principale del processo riabilitativo e, di conseguenza, diventa necessario un lavoro di squadra composto da medici ma anche fisioterapisti, terapisti della neuro psicomotricità dell’età evolutiva, terapisti occupazionali, logopedisti, tecnici ortopedici, infermieri professionali, psicologi ed educatori professionali, che con le loro competenze, permettono al paziente di superare i limiti imposti dalla disabilità.
Il convegno, quindi, è un punto di incontro e confronto per esperti e ricercatori che puntano a creare nuove sinergie tra le diverse discipline e a elaborare approcci innovativi nel campo della ricerca e della medicina riabilitativa infantile.
“Il convegno, promosso dal Serafico, rappresenta un’importante occasione per conoscere e condividere tutte le innovazioni, anche di tipo tecnologico, che possono essere integrate nei protocolli dei giovani pazienti e che ci permettono di ottenere interessanti risultati nel campo della riabilitazione – ha dichiarato Francesca Di Maolo, Presidente dell’Istituto Serafico di Assisi, centro di eccellenza italiana e internazionale, specializzato nella riabilitazione, ricerca e innovazione medico-scientifica per i ragazzi con disabilità plurime gravi e gravissime, intervenuta all’apertura del convegno – Si tratta di momenti importanti anche per ribadire la dignità e il valore di ogni persona, indipendentemente dai suoi limiti e dalle sue fragilità. Investire nella riabilitazione neurologica e umanizzare i processi di presa in carico dei pazienti non rappresentano scelte discrezionali o flessibili, ma risposte di giustizia e di rispetto per la persona”.