Il dott. Giampietro Chiamenti, presidente nazionale della Federazione Italiana Medici Pediatri – FIMP: “Negli ultimi anni c’è stato un vero boom di disturbi specifici dell’apprendimento tra i bambini. Per affrontarli serve (anche) un maggiore dialogo tra i vari attori coinvolti”
Milano, 15 giugno 2017 – “Il pediatria è sempre più il punto di riferimento per la prevenzione e l’assistenza alle disabilità infantili. Può far da tramite con le famiglie e gli insegnanti ed essere il perno di un’alleanza virtuosa”.
E’ quanto ha affermato il dott. Giampietro Chiamenti presidente nazionale della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) durante la presentazione dell’ebook “Tutti diversi, Tutti uguali (TdTu)” scaricabile gratuitamente all’indirizzo www.leggerepercrescere.it/TDTU/.
Si tratta di uno strumento utile per le famiglie ma anche per pediatri, educatori e tutte le figure professionali che si occupano dell’infanzia. La pubblicazione fa parte del progetto “Leggere per Crescere”, il programma di responsabilità sociale di GSK per promuovere la lettura ad alta voce a tutti i bimbi in età prescolare.
“Negli ultimi anni stiamo assistendo ad un vero e proprio boom di disturbi specifici dell’apprendimento tra i bambini residenti nel nostro Paese – afferma il dott. Chiamenti – Dislessia, disgrafia o discalculia possono essere dei campanelli d’allarme di problemi psico-fisici ben più seri e comunque andrebbero intercettati il più presto possibile. Le segnalazioni ai genitori arrivano di solito dagli insegnanti a scuola. Ma nella metà dei casi a queste non fa seguito l’apertura di un dialogo con la famiglia. Il pediatra può intervenire e favorire un’intesa tra queste due parti. Bisognerebbe inoltre avere strumenti per distinguere fra problemi non importanti e veri segnali di allarme”.
La FIMP ha partecipato al progetto TdTu con 60 pediatri della provincia di Verona. Questi professionisti sono stati informati e sensibilizzati sull’uso dell’ICF-CY come metodologia di approccio e rilevazione dei bisogni speciali dell’infanzia.
“E’ un progetto pilota molto interessante che andrebbe esteso ad altre provincie italiane – prosegue il dott. Chiamenti – Il sistema di prevenzione ipotizzato dal progetto TdTu individua nella figura del pediatra di famiglia una risorsa fondamentale per intercettare precocemente le condizioni di bisogno educativo speciale da cui, in assenza di interventi mirati, possono derivare le disabilità. La nostra professione negli ultimi anni è molto cambiata e il pediatra di famiglia da figura sanitaria che individua le malattie più gravi sta sempre più acquisendo un ruolo di monitoraggio del corretto sviluppo psico-fisico di un bambino. Dobbiamo quindi aggiornare le nostre competenze e per questo siamo lieti di aver partecipato a quest’iniziativa”.