Verona, 8 agosto 2023 – Potenziare l’approccio multidisciplinare e traslazionale della ricerca, identificare nuovi approcci terapeutici personalizzati per la cura delle malattie infettive, di quelle oncologiche e neurodegenerative, implementare la raccolta di dati e lo studio delle malattie-lavoro correlate.
Sono questi, in sintesi, gli obiettivi del dipartimento di Diagnostica e Sanità pubblica dell’università di Verona che l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur) ha inserito tra i 180 dipartimenti di eccellenza italiani.
I “dipartimenti di eccellenza” rappresentano un intervento innovativo e di forte sostegno finanziario, previsto dalla Legge di bilancio 2017. L’obiettivo è di individuare e finanziare, ogni 5 anni e nell’ambito delle 14 aree disciplinari del Consiglio universitario nazionale, i migliori 180 dipartimenti delle università statali secondo l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur) i dipartimenti che si caratterizzano per l’eccellenza nella qualità della ricerca e nella progettualità scientifica, organizzativa e didattica.
Dell’ateneo scaligero, riceveranno un fondo premiale per la realizzazione del proprio progetto di sviluppo scientifico e didattico 6 dipartimenti, Diagnostica e sanità pubblica Biotecnologie, Lingue e letterature straniere, Neuroscienze, biomedicina e movimento, Scienze chirurgiche, odontostomatologiche e materno infantili e Scienze economiche. Nel complesso l’università di Verona riceverà 45,5 milioni di euro in 5 anni.
Nello specifico, il dipartimento di Diagnostica e Sanità pubblica ha ricevuto oltre 7 milioni di euro per il suo progetto di sviluppo che durerà fino al 2027. Il progetto è stato illustrato martedì 8 agosto da Albino Poli, direttore del dipartimento, Mirko D’Onofrio, referente del progetto d’Eccellenza, e Aldo Scarpa, direttore della sezione di Anatomia patologica e direttore del centro di ricerca Arc-net.
Il Progetto di Eccellenza 2023-2027 del dipartimento riguarda “l’approccio traslazionale alla medicina di precisione nella prevenzione, nella diagnostica e nel trattamento delle malattie ad alto impatto sulla Salute pubblica”, per favorire la applicazione dei risultati della ricerca alla pratica clinica corrente.
Gli obiettivi delineati nell’ambito del progetto riguardano l’identificazione di nuovi approcci terapeutici personalizzati e dei predittori di efficacia per la cura di malattie infettive emergenti o ri-emergenti, l’aumento della rapidità e precisione della diagnosi di malattie oncologiche, neurodegenerative e virali emergenti e infine lo studio delle malattie lavoro-correlate “nuove ed emergenti” e degli eventi avversi nei luoghi di lavoro, per migliorare la personalizzazione e la precisione degli interventi preventivi. Tra questi obiettivi è ricompresa anche l’implementazione di una coorte clinica perpetua per la raccolta prospettica di dati e la costruzione di biobanche per studi prospettici.
Quello che viene proposto dal dipartimento per supportare concretamente la realizzazione degli obiettivi indicati, sono la costruzione di una coorte perpetua di sepsi e polmoniti con iniziale arruolamento di casi e la implementazione dei protocolli di biobanking dedicati. La coorte complessiva prevede la partecipazione di almeno tre coorti internazionali e il progetto prevede la partecipazione ad un bando competitivo internazionale ed acquisizione di almeno un progetto di ricerca finanziato con bando competitivo.
L’implementazione di almeno tre studi prospettici multicentrici nazionali od internazionali con approccio traslazionale dal laboratorio alla pratica clinica e analisi dei dati con approccio di tipo machine learning con coinvolgimento dei gruppi di pazienti.
Lo sviluppo di database dati imaging e l’avvio di almeno due studi prospettici di validazione di metodiche e tecniche di imaging per procedure mininvasive di diagnosi e trattamento delle malattie oncologiche; in questa ottica è finanziato l’acquisto di una innovativa Tac, tra le prime in Italia, ovvero uno scanner Tomografia Computerizzata, con apertura d’ingresso superiore a 80 cm, guide laser e simulatore per procedure interventistiche.
Si tratta di uno strumento con un’ampiezza maggiore rispetto alle tradizionali Tac, che consente quindi allo specialista di intervenire agevolmente sul paziente anche durante l’esame.
Infine, sempre in ambiente di salute pubblica il progetto prevede lo studio e messa a punto di protocolli e procedure in strutture sanitarie dedicate per la valutazione dell’impatto clinico-diagnostico ed epidemiologico delle malattie lavoro-correlate con l’attivazione di almeno uno studio sul rischio cancerogeno ed infortunistico e lo sviluppo di nuovi modelli di valutazione di efficacia di interventi preventivi.