20 mila i minori coinvolti in Italia. Il 14 novembre, Giornata Mondiale del Diabete, nella sede di San Paolo dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù nuova iniziativa di sensibilizzazione: giochi e informazione con i clown dottori
Roma, 13 novembre 2017 – Non tutti sanno che anche i bambini possono avere il diabete, eppure l’incidenza di questa malattia in età pediatrica cresce, a livello mondiale, del 4% ogni anno. È il motivo per cui, in occasione della Giornata mondiale del diabete, l’unità operativa di diabetologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù propone una giornata d’informazione e sensibilizzazione.
Domani, 14 novembre, dalle ore 10.00 alle 12.00, presso il Day hospital di diabetologia e presso le sale d’attesa della sede di San Paolo dell’ospedale (viale San Paolo 15 – Roma), quattro “clown dottori” dell’associazione “T’immagini” aiuteranno medici e infermieri a spiegare, ai piccoli pazienti e alle loro famiglie in attesa delle visite ordinarie, che cosa è il diabete mellito di tipo 1.
Attraverso giochi, storie, filastrocche e materiale informativo si potrà conoscere meglio questa patologia: i sintomi, le modalità di cura come l’autocontrollo della glicemia e la somministrazione di insulina, l’importanza di adottare un corretto stile di vita e una sana alimentazione, indipendentemente dall’eventuale predisposizione al diabete.
È fondamentale essere consapevoli che un bambino cui sia stato diagnosticato il diabete, una volta adottata la giusta terapia, ha la possibilità di condurre la stessa vita e fare le stesse cose di tutti i suoi coetanei.
In Italia sono circa 20 mila le persone nella fascia di età 0-18 anni che soffrono di diabete (per la maggior parte proprio di diabete mellito di tipo 1). I dati epidemiologici di tutti i Paesi del mondo, inoltre, raccontano che l’incremento annuale della malattia in età pediatrica di quasi il 4% è più importante nella fascia di età dei più piccoli.
In questi ultimi anni sono in rapida crescita anche i casi di diabete mellito di tipo 2, di solito riscontrato in età adulta, diagnosticato invece già in età puberale. L’anticipo è legato all’aumento dell’obesità, che consegue ad abitudini alimentari scorrette e alla sedentarietà.
“La Giornata Mondiale del Diabete spiega la dottoressa Patrizia Patera, diabetologa dell’unità operativa di diabetologia del Bambino Gesù – è un’occasione importante per accendere un faro su questa patologia soprattutto per il diabete in età pediatrica perché, pur essendo la più frequente malattia endocrina dell’infanzia, pochi sanno che anche i bambini possono soffrirne”.
La mancanza di “cultura diabetologica” porta molto spesso a un ritardo nella diagnosi della malattia e a un numero elevato di chetoacidosi, la forma più grave e spesso drammatica di esordio del diabete di tipo 1. Non di rado, inoltre, conclude Patera: “Genera anche tutte quelle resistenze nel contesto sociale, dalla scuola alle attività sportive, che possono rendere molto difficile la vita di un bambino con diabete e della sua famiglia”.