Non solo denti bianchi. Bellezza e armoniosità di un sorriso passano prima di tutto per la salute della bocca e sono la naturale conseguenza di terapie che puntano ad ottenere una funzione e una biologia ottimali, oltre che un aspetto gradevole. E’ questo l’importante messaggio veicolato dagli specialisti dell’Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica nella “checklist del bel sorriso”, stilata in occasione del IX Meeting Mediterraneo, che li vedrà riuniti a Riccione il 7 e l’8 aprile. Fascino e bellezza non sono definiti da un’equazione matematica e non esistono ricette standardizzate uguali per tutti, ma alcuni principi fondamentali sono imprescindibili: tra questi, il rispetto della fisionomia del viso, dando ai denti la giusta altezza, la creazione di forme e colori ideali, ma anche la cura delle gengive e il ripristino di una corretta masticazione
Riccione, 6 aprile 2017 – Alzi la mano chi non ha mai desiderato una dentatura abbagliante da star di Hollywood. Oggi riserviamo tutti una grande attenzione all’estetica del sorriso, perché una bocca piacevole a vedersi è spesso il nostro migliore biglietto da visita, ma i denti sono un bene prezioso anche per le funzioni che svolgono: dalla masticazione alla corretta fonazione, fino al sostegno dei muscoli del volto.
Per questo motivo, la ricerca del risultato estetico ottimale non può prescindere dal garantire le funzionalità essenziali a una dentatura efficiente. Il pericolo di trattamenti dentali ispirati solo al rispetto dei canoni di bellezza è che siano di breve durata o che non risolvano le vere patologie o, ancora, che non raggiungano i risultati sperati.
Di questi aspetti si discuterà al IX Meeting Mediterraneo dell’Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica (AIOP), in programma domani e dopodomani a Riccione. Per l’occasione, allo scopo di guidare pazienti e specialisti, gli esperti della più antica e autorevole Accademia scientifica italiana per la protesi dentale hanno stilato un decalogo, con gli accorgimenti da rispettare per avere un sorriso che assicuri insieme bellezza e buona salute.
La “forma dei denti” e, in particolare, la strettissima correlazione che intercorre tra questa e le funzioni esercitate dall’apparato dentale sarà il tema al centro del Meeting. Tra gli ospiti illustri che tratteranno la materia anche Pascal Magne, odontoiatra di fama internazionale e Professore di Odontoiatria Estetica presso la University of Southern California. E gli specialisti precisano: il risultato estetico non è il fine del trattamento odontoiatrico, ma la naturale conseguenza del rispetto per la biologia e la corretta applicazione di sani principi funzionali e biomeccanici. L’argomento rappresenta oggi il cuore della moderna odontoiatria protesica, che nasce dalla combinazione virtuosa tra conoscenze consolidate, strumenti tradizionali e le tecniche più avanzate.
“E’ importante far comprendere al paziente la corrispondenza che deve esistere tra estetica e funzione dell’apparato masticatorio – spiega Paolo Vigolo, Presidente di AIOP – Questi due aspetti sono infatti in stretta relazione e devono sempre andare di pari passo, perché la vera bellezza è una somma complessa di diversi elementi in reciproco equilibrio. Come un edificio elegante a vedersi ma eretto su esili fondamenta, così denti bianchi e luminosi, se non svolgono le proprie funzioni essenziali, rischiano, nonostante l’apparenza, di poggiare su fragili basi. Per potersi definire davvero bello e sano, un sorriso, oltre ad essere esteticamente piacevole, deve anche caratterizzarsi per una dentatura armoniosa e funzionale, che consenta di masticare correttamente, parlare bene e dare il giusto sostegno ai muscoli del viso. Con il convegno di Riccione, AIOP intende, da un lato, ragionare con clinici e tecnici su come applicare, alla luce delle nuove tecnologie, i principi anatomici e funzionali che determinano estetica, funzione e prognosi dei lavori protesici; dall’altro lato, ci proponiamo di rafforzare il rapporto con la popolazione, veicolando messaggi comprensibili anche ai non addetti ai lavori”.
Ma quali sono, allora, le regole d’oro dietro un bel sorriso? Gli specialisti dell’Accademia rispondono alla domanda con un vademecum che ha l’obiettivo non solo di guidare il professionista, ma anche di educare il paziente, fornendogli gli strumenti necessari per giudicare il risultato finale e la qualità dei trattamenti effettuati.
- Gengive sane: assicurano la durata dei denti e costituiscono la necessaria cornice per l’ottenimento di una buona estetica.
- Rispetto o ripristino di una corretta funzione masticatoria: se l’occlusione non è ben impostata, il rischio è che i denti si consumino più del dovuto o si spostino, inficiando il risultato ottenuto.
- Ripristino della corretta fisionomia del viso, dando ai denti la giusta altezza: i soli denti bianchi non sono sufficienti ai fini di un risultato estetico ottimale, se il viso è schiacciato o troppo lungo.
- Impiego dei materiali secondo la diagnosi clinica: esistono vari materiali che consentono di ottenere una buona estetica, ma ognuno di essi ha specifiche indicazioni che devono essere opportunamente valutate.
- Rispetto delle caratteristiche dell’individuo: forme e colori sono unici in ogni paziente, che per questo motivo deve essere trattato in modo specifico.
- Rispetto dei tempi biologici: i trattamenti estesi, che hanno necessità di essere eseguiti in più sedute, non possono essere effettuati in tempi ristretti. Nei trattamenti protesici, soprattutto nel caso di terapie parodontali, si deve dare all’organismo il tempo di ‘guarire’. In quest’ottica, le protesi provvisorie sono un mezzo fondamentale per far stabilizzare i tessuti e dare modo al paziente di provare sia la funzione che la resa estetica del trattamento.
- Valutazione multidisciplinare: in alcuni casi, per il raggiungimento del risultato ottimale, oltre al restauro protesico possono essere necessarie altre terapie preparatorie come, ad esempio, l’ortodonzia, la chirurgia parodontale o quella maxillofacciale.
- Collaborazione con un odontotecnico esperto: la realizzazione di una protesi ad alta valenza estetica non può prescindere dal lavoro di team con un odontotecnico in grado di valutare il caso preliminarmente, insieme al dentista, e di eseguire tecnicamente il lavoro.
- Collaborazione del paziente e attenta valutazione delle sue reali aspettative: a volte i pazienti hanno desideri inconsci che non possono essere soddisfatti dal solo lavoro dell’odontoiatra, anche se magistralmente eseguito; in altri casi, non collaborano a sufficienza nel praticare una corretta igiene orale o nel seguire le istruzioni fornite dallo specialista.
- Mantenimento nel tempo: la realizzazione di un restauro orale, piccolo o grande che sia, è parte di quell’alleanza terapeutica medico-paziente che inizia con la diagnosi e la preparazione del caso e dovrebbe proseguire ben oltre la fine della terapia. Solo un buon mantenimento, dal punto di vista sia igienico che dei successivi controlli con il dentista, può assicurare la durata nel tempo di quanto eseguito.
fonte: ufficio stampa