Pisa, 13 febbraio 2024 – L’Istituto Superiore di Sanità finanzia uno studio nazionale sui marcatori di patogenicità delle varianti di SARS-CoV-2 guidato da Mauro Pistello (ordinario di Microbiologia dell’Università di Pisa e direttore dell’Unità operativa di Virologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana), che coinvolge i gruppi di ricerca coordinati da Maria Franzini (associato di Patologia clinica) e Francesca Millanta (associato di Patologia generale e Anatomia patologica veterinaria) sempre dell’ateneo pisano, insieme a team di ricerca coordinati da Guido Antonelli (ordinario di Microbiologia dell’Università La Sapienza di Roma e direttore dell’Unità operativa di Microbiologia e Virologia nell’Azienda ospedaliero-universitaria Policlinico Umberto I), e a Cristina di Primio e Mario Costa (ricercatori dell’Istituto di Neuroscienze del Cnr di Pisa).
Il progetto di ricerca nasce da precedenti collaborazioni tra il gruppo coordinatore e La Sapienza di Roma, per studiare l’immunità innata alle infezioni virali, e anche il Cnr per l’analisi dei danni indotti nel cervello da SARS-CoV-2. L’obiettivo è l’identificazione dei biomarcatori di patogenicità, lo studio dei danni neuronali a breve e lungo termine e la caratterizzazione delle risposte innate e adattive dell’ospite contro il ceppo virale SARS-CoV-2 e le sue varianti più rappresentative.
Durante la pandemia da Covid-19 la presentazione clinica della malattia è passata da una forma di polmonite grave a un’infezione multi-organo meglio tollerata; un cambiamento che potrebbe essere attribuibile a vari fattori – tra cui una maggiore conoscenza della malattia e il successo delle vaccinazioni – ma che lascia spazio anche all’ipotesi che possa aver giocato un ruolo l’adattamento del virus, che ha provato a eludere l’immunità vaccinale migliorando la trasmissibilità a scapito della virulenza.
Lo studio sarà condotto su un modello animale murino e permetterà di confrontare diversi fattori virali e dell’ospite per definire la patogenicità delle diverse varianti, senza interferenze, gettando così le basi per lo sviluppo di approcci terapeutici e preventivi mirati alle più recenti varianti di SARS-CoV-2.
Con questa ricerca il team coordinato da Pisa si posiziona come centro italiano per la caratterizzazione preclinica delle future varianti identificate dalla Rete integrata di sequenziamento coordinata dall’ISS e l’assegnazione del finanziamento, dopo una selezione competitiva con revisori internazionali, ne testimonia le competenze e la qualità scientifica.