IEO miglior ospedale in Italia per la cura dei tre tumori più diffusi: seno, polmone, prostata. Senologia da record
Milano, 21 dicembre 2016 – I risultati 2015 del Programma Nazionale Esiti dell’Agenzia Nazionale per i Servizi sanitari (AGENAS) collocano l’Istituto Europeo di Oncologia al primo posto in Italia per la cura dei tumori a maggior incidenza: seno, polmone e prostata.
Per il tumore del seno IEO risulta non solo primo in Italia, ma fra i primi al mondo per numero di interventi chirurgici annuali: 2.807. Nel 2015 la Senologia IEO ha operato circa 200 casi in più, con un aumento di quasi il 10% rispetto all’anno precedente. Tutti gli indicatori di qualità sono anch’essi da record: quasi il 78% di ricostruzioni contestuali all’intervento principale; soltanto 1,6% di re-interventi dopo 90 giorni, rispetto a una media nazionale dell’8,64%, e dell’1,94% di re-interventi a 120 giorni, contro una media nazionale del 9,14%.
“Bisogna essere i primi non solo nella clinica, ma anche nella ricerca – commenta il prof. Virgilio Sacchini, Direttore del Programma Senologia – Oggi la sfida della senologia è integrarsi sempre più con tutte le discipline, e in particolare con la genetica, per arrivare a un cura personalizzata, in grado di ridurre l’impatto delle cure sulla vita della donna, a parità di efficacia. Le italiane sanno che se c’è un’idea nuova nel mondo che le aiuta a guarire più in fretta e vivere meglio la malattia, noi la stiamo già studiando”.
Per il tumore del polmone, IEO primeggia per numero di interventi: 420 nel 2015, con un tasso di mortalità a 30 giorni dall’intervento di 0,84%, rispetto alla media nazionale del 1,29%. “Il trattamento del tumore polmonare ha vissuto una rivoluzione che ne ha ribaltato le prospettive – dichiara il prof. Lorenzo Spaggiari, Direttore del Programma Polmone – trasformandolo in una malattia curabile con metodiche efficaci e attente alla qualità di vita del malato. Ma ancora non c’è coscienza nella popolazione delle nuove possibilità di cura. Il tumore del polmone iniziale oggi guarisce nell’85% dei casi senza tagli chirurgici, sostituiti da piccole incisioni, senza radioterapia, senza chemioterapia. Nello stadio più avanzato in IEO utilizziamo tutti gli strumenti di imaging, di trattamento chirurgico e di ricerca genetica, per ridurre al minimo la tossicità delle cure, con il grande obiettivo che nessun malato debba sottoporsi a chemioterapia”.
IEO è anche il numero uno per volume di interventi alla prostata: 569, con un aumento di quasi 100 casi rispetto al 2014, tutti eseguiti in tecnica robotica. “Da noi la buona cura inizia dalla buona diagnosi, che per il tumore iniziale della prostata può essere invece un processo lungo e complesso – dichiara il prof. Ottavio De Cobelli, Direttore del Programma Prostata – I risultati derivanti dall’associazione delle metodiche diagnostiche biologiche, radiologiche e patologiche più avanzate con la chirurgia robotica permettono di eseguire sempre più una chirurgia di precisione. Garantiamo così un risparmio selettivo dei fasci vascolo-nervosi nei pazienti con malattia confinata all’organo, riducendo al minimo le conseguenze negative dell’intervento, e al tempo stesso destiniamo a trattamenti multimodali quelle forme a prognosi sfavorevoli, un tempo definite inoperabili”.
“IEO è anche il primo ospedale in Italia ad adottare la formula, già sperimentata negli USA e in Europa, dei Programmi per tipo di tumore: Senologia, Polmone, Prostata, Ginecologia, Testa-Collo, Ematologia e così via – conclude il prof. Roberto Orecchia, Direttore Scientifico – Significa che i pazienti, indipendentemente dal motivo dell’accesso e da chi li visita, hanno a disposizione un’équipe multidisciplinare completa (dal genetista al chirurgo, dall’oncologo medico al radioterapista, dal ricercatore di laboratorio allo psicologo, dal bioingegnere al riabilitatore) che si occupa collegialmente della persona e della malattia, e collegialmente decide quale sarà il percorso terapeutico migliore. Pianifica quindi la via più adatta, paziente per paziente. I pazienti IEO di fatto accedono a un processo in grado di assicurare la qualità, oltre che dell’atto chirurgico, anche di tutte le altre componenti della terapia, quali le cure mediche con i farmaci di ultima generazione, la radioterapia con le metodiche di precisione più avanzate, e l’imaging con le tecnologie d’avanguardia”.
fonte: ufficio stampa