Roma, 30 aprile 2021 – Il cortocircuito della sanità italiana è in atto. “Uno studio del centro di ricerche in economia e management in sanità e nel sociale dell’Università Cattaneo LIUC – dichiara il Segretario Nazionale della Ugl Salute Gianluca Giuliano – offre un quadro drammatico, certificando il crollo delle prestazioni. Gli italiani insomma, travolti dall’emergenza pandemica, non riescono più a curarsi e il numero di visite, ricoveri e interventi è crollato”.
Esiste un problema nell’immediato che avrà però, se non si troverà una correzione rapida, ripercussioni gravissime nel futuro. “Dal 2019 al 2020 – prosegue il sindacalista – i ricoveri sono calati del 24.83% così come gli accessi alle strutture di pronto soccorso, dal 2018 a oggi, hanno subito una contrazione del 36%. Anche le visite specialistiche hanno segnato una diminuzione del 28,66%. I motivi principali sono lo stop alle attività programmate negli ospedali e nella medicina territoriale e l’utilizzo di molti blocchi operatori trasformati in terapie intensive per far fronte al flusso dei pazienti contagiati dal Covid-19”.
Il virus ha un peso specifico alto in questa drammatica situazione, Giuliano però punta il dito anche su un altro fattore. “Già prima dello scoppio della pandemia – dice il Segretario Nazionale della UGL Salute – avevamo denunciato la carenza cronica degli organici. Gli operatori sanitari sono in numero insufficiente, lavorano in condizioni particolarmente complicate, con turni massacranti e esposti di continuo a grandi rischi. Non si può andare avanti così. L’immissione recente nel sistema sanitario di lavoratori nel periodo dell’emergenza non può bastare a risolvere il problema”.
“Rinnoviamo la nostra richiesta. Per rilanciare il SSN – conclude Giuliano – occorre sbloccare totalmente il turn over per poter assumere un numero adeguato di operatori sanitari con le dovute tutele. Solo implementando gli organici si potrà tornare a offrire a tutti i cittadini italiani la possibilità di curarsi”.