Roma, 7 marzo 2018 – “Voglio celebrare questa Festa della Donna raccontando delle nostre volontarie che, grazie al loro esempio quotidiano e alla loro forza, la resilienza, la determinazione, l’empatia e la tenerezza, rappresentano le fondamenta su cui si poggia l’Associazione. Non solo in senso figurato. Sono, infatti, oltre 81.000 le volontarie italiane, su un totale di circa 160.000. La metà, quindi, con punte del 60% in alcune regioni. Sono attive in tutte le aree: dal sociale alla migrazione, dalle emergenze alla salute, fino ai ruoli di rappresentanza. Per quanto riguarda i giovani di CRI tra i 14 e i 32 anni (che in totale sono quasi 45.000), poi, il 60% è di sesso femminile. Numeri che parlano da soli e che testimoniano la spinta femminile verso i più vulnerabili.
Un esempio su tutti, quello di tre giovanissime volontarie: Nazifa Noor Ahmad arriva in Italia dall’Afghanistan con un aereo militare. Aveva sei anni e una grave malattia, impossibile da curare con le strutture a disposizione nel piccolo villaggio in cui viveva con la famiglia. Oggi, che di anni ne ha 16 e che i suoi problemi di salute sono solo un brutto ricordo, la ragazza è diventata volontaria della Croce Rossa, mettendo a disposizione le sue conoscenze linguistiche come interprete nei Centri di accoglienza per migranti. Proprio per questo impegno, il prossimo 12 marzo le verrà consegnato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, l’attestato d’onore di ‘Alfiere della Repubblica’. Insieme a lei al Quirinale, tra i 29 ragazzi premiati, altri quattro giovanissimi volontari della CRI che si sono distinti per coraggio, dedizione e umanità.
Tra di loro altre due ragazze. Sulla prevenzione dei rischi derivanti da calamità e disastri naturali, è infatti concentrata invece l’attività di Melissa Maritano, giovanissima volontaria della provincia di Torino, che è riuscita a raggiungere e informare centinaia di cittadini del suo territorio oltre a partecipare a iniziative finalizzate all’inclusione, all’assistenza e alla promozione tra i coetanei di stili di vita più sani e sicuri. Un vero e proprio esempio, come quello di Sofia Piola, 16enne della provincia di Cuneo, impegnata nel volontariato a favore di persone anziane, che accompagna al mercato, aiuta al momento dei pasti, va a trovare e assiste in una casa di riposo.
Tuttavia, accanto a queste bellissime testimonianze, sono ancora tanti gli ambiti della società in cui la vulnerabilità è donna e passa per i luoghi comuni da smantellare, per i diritti negati, fino ad arrivare agli abusi e alle violenze che la Croce Rossa contrasta quotidianamente. Per non parlare dei contesti di emergenza, di guerra, di violenza, dove la vulnerabilità delle donne raggiunge livelli ancora più drammatici.
Sto lavorando, visto il mio recente incarico di presidente della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (IFRC), per ottenere una maggiore rappresentanza delle donne in Federazione, un passo concreto perché la parità di genere non sia più fatta solamente di parole e documenti, ma diventi parte della nostra quotidianità”. Lo dichiara il presidente di Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca