Milano, 2 febbraio 2021 – Medici, infermieri, chirurghi, anestesisti, specialisti. Persino un ex ministro della Salute, la senatrice Mariapia Garavaglia. Ma soprattutto tantissimi pazienti e cittadini comuni. Sono bastati 7 giorni all’ANED per raggiungere l’obiettivo prefissato: raccogliere le prime 15.000 firme per supportate l’appello lanciato una settimana fa al ministro della Salute Roberto Speranza, ai vertici dell’Istituto Superiore di Sanità, al CTS, ad AIFA e allo stesso Commissario Domenico Arcuri per programmare una urgente campagna di vaccinazione contro il coronavirus per le persone più fragili.
“Il nostro intento – spiega Giuseppe Vanacore, presidente di ANED Onlus – Associazione nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto – è quello di accendere un riflettore su una situazione drammatica: le persone costrette a sottoporsi a dialisi e quelle che hanno subito un trapianto hanno le stesse probabilità di contrarre il Covid di tutte le altre, ma la mortalità è fino a 4 volte più alta. Questo a causa di un sistema immunitario fortemente compromesso, che spesso non è in grado di opporsi al virus adeguatamente. Il vaccino per queste persone è l’unica speranza di sottrarsi al rischio del contagio e al conseguente maggiore rischio di rimetterci la vita. Altrimenti con la terza ondata si rischia una nuova strage”.
“Siamo consapevoli – aggiunge il Segretario generale di ANED Emilio Mercanti – che in questo momento esiste una carenza di dosi sull’intero territorio nazionale e proprio per questo la programmazione è essenziale. Il nostro auspicio è che le persone più fragili, trapiantati e dializzati, possano entrare già in questa fase nel protocollo di priorità insieme agli over 80 e al personale sanitario”.
Attualmente, nei circa 600 centri dialisi, pubblici e privati, presenti sul territorio italiano sono in cura 47.827 persone, delle quali 5.200 in dialisi domiciliare peritoneale. A queste vanno aggiunte circa 9.000 persone in attesa di trapianto e oltre 30.000 trapiantati. Tutti soggetti fragili che, se contagiati, hanno una probabilità di non farcela che oscilla tra il 30 e il 50%.
Spiccano tra i sostenitori dell’appello numerose personalità della nefrologia e del trapianto, come il prof. Giuseppe Remuzzi nefrologo di fama internazionale, l’ex Presidente della Società Italiana di Nefrologia, prof. Antonio Santoro, il prof. Franco Citterio ex Presidente della Società Italiana di Trapiantologia e la dott.ssa Cinzia Fabbri, Presidente della Società Italiana Infermieri di Area Nefrologica.
Accanto alle associazioni del volontariato come ADMO e AIDO, hanno aderito tutte le principali associazioni nazionali dei pazienti tra le quali AITF (fegato) e ACTI (cuore). Una spinta forte e autorevole per far giungere al Ministro Speranza la voce dei pazienti e di chi quotidianamente opera per salvare vite umane con le cure e con il trapianto, che non possono andare perse perché in questa prima fase si è preferito vaccinare il personale amministrativo degli ospedali, come è avvenuto in Lombardia, e non le persone fragili e a rischio come dializzati e trapiantati di organi e tessuti.