Roma, 8 luglio 2022 – “Considero una fake news chi dice che avremo un ottobre apocalittico, in quanto è impossibile prevedere oggi cosa succederà in autunno. Il compito del Governo è farsi trovare pronto ad ogni scenario”, ha dichiarato il Sottosegretario alla Salute Andrea Costa.
Costa ha rassicurato sullo stato attuale della pandemia: “Non è ancora stata sconfitta, ma siamo di fronte a uno scenario diverso rispetto a un anno fa. A fronte di un numero di contagi che sta crescendo, non vi è una pressione sui nostri ospedali e in modo particolare sulle terapie intensive. In altri Paesi, dove l’attuale variante è arrivata prima rispetto all’Italia, ad esempio in Portogallo, i contagi stanno già scendendo. Nelle prossime due o tre settimane in Italia ci potrà essere ancora un incremento, siamo sicuramente in uno scenario che deve essere monitorato, ma che non deve creare allarmismi o troppe preoccupazioni ai cittadini”.
Sul tema delle fake news il Sottosegretario Costa ha ricordato che il Ministero alla Salute è stato “il primo in Europa ad attivare un dialogo con Facebook e Twitter per cercare di governare il più possibile la comunicazione e rimandare, per ogni domanda sul tema, al sito del ministero. Ma se le fake news, come definizione, sono tutte uguali, l’effetto – ha precisato – non è uguale. Se un cittadino qualunque scrive su Facebook che il vaccino provoca danni irreversibili è una fake news, se lo scrive un medico è molto più grave”.
Per quanto riguarda i costi economici e sociali Costa si è richiamato alle informazioni fornite dall’Istituto Superiore della Sanità: “La campagna di vaccinazione ha evitato 500mila ricoveri in reparti ordinari. Significa un risparmio di quattro miliardi di euro. Quello che deve far riflettere ancora di più è che delle oltre 160mila vittime nel nostro Paese, ce n’è una parte che purtroppo non ha potuto vaccinarsi e avrebbe voluto farlo, ma il vaccino ancora non c’era”.
Costa, ricordando di essere stato l’unico politico italiano ad affrontare in un confronto in piazza i No Vax (“lo rifarei perché credo sempre nel dialogo, ma è servito a poco”), divide i No Vax in due categorie: “Una parte ha un sentimento di paura che non è facile da superare: con loro bisogna cercare fino all’ultimo di instaurare un dialogo. Con l’altra parte è più complicato, perché quando si arriva a negare evidenze scientifiche diventa difficile trovare argomentazioni per riallacciare un rapporto”.