Roma, 27 novembre 2020 – “Segnali positivi ci sono. Quello che si sta facendo ha una sua utilità. Ovviamente i casi di morte sono una grande angoscia e temo che non diminuiranno prima di due settimane perché come sappiamo sono l’ultimo indicatore a calare. Si vede l’appiattimento della curva del contagio, siamo riusciti a spuntare l’apice e con questa spalmatura nel tempo dei casi si riesce a gestire i casi più impegnativi in funzione delle capacità di azione degli ospedali, navigando su un valore che è ancora impegnativo ma non disperante”, così il virologo Fabrizio Pregliasco, intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
“Sull’influenza stagionale, ci sono dei casi sporadici, ma ancora non è esplosa la curva e ce l’aspettiamo da Natale in poi – prosegue Pregliasco – Speriamo che accada come accaduto in Australia, dove la stagione invernale è stata piuttosto morbida dal punto di vista influenzale. Mi attendo dunque anche per noi una stagione che crei meno problemi”.
Riguardo al dibattito sulle festività natalizie, il virologo ha così comentato: “In questo momento ogni cosa che si dice rischia di far detonare dei guai, la sensibilità è altissima così come sul tema vaccini. La situazione attuale ci dice che ogni contatto interumano è a rischio di infezioni. Noi però per una serie di cose abbiamo una serie di contatti x. Il principio è quello di ridurre la quota di contatti che in questo momento dobbiamo considerare superflui. Il concetto del superfluo però è un qualcosa che ognuno vede cercando di arrivare al limite, a mio avviso sbagliando”.
“Non dobbiamo fare come il bambino che al mare riceve un no dalla madre alla richiesta di andare in acqua e allora arriva fino alla battigia e se la madre non guarda entrano in acqua. Le indicazioni sui cenoni ovviamente saranno solo raccomandazioni. Il punto è che ogni volta che stiamo con un altro dobbiamo pensare che questa persona può infettarci, perché abbiamo capito che gli asintomatici possono infettare”.
Per quanto riguarda il vaccino anti-covid, “il 2021 sarà un anno in cui con vaccini riusciremo a contenere meglio la malattia. L’opportunità di una vaccinazione di massa ha anche una valenza economica, perché le nazioni che riusciranno più rapidamente ad arrivare ad un alto livello della vaccinazione potranno far ripartire più rapidamente l’economia”, ha concluso Pregliasco.
(fonte: Radio Cusano Campus)