Covid in Friuli, FISMU: “Più personale, USCA e telemedicina. Altro che tamponi dai medici di famiglia”

Roma, 11 novembre 2020 – Chiudere con le polemiche perché la situazione è drammatica, ma basta con le false soluzioni come i tamponi dai medici di famiglia, è ora di mettere in campo proposte concrete ed efficaci: più personale medico e sanitario (assunzioni), più Usca, più coordinamento sul territorio, materiale adeguati per la sicurezza dei professionisti che sono in prima linea nella cure primarie e nell’emergenza urgenza (DPI), implementazione dell’uso delle tecnologie e della telemedicina.

Queste le proposte lanciate dal segretario regionale della Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti-Fismu, Filippo De Nicolellis al Governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. De Nicolellis, sottolinea che come era largamente prevedibile “è arrivata purtroppo la seconda ondata” e che “adesso è inutile perdersi in polemiche su quello che la Politica poteva fare e cosa è stato fatto (o non fatto..), e sulle competenze rispettive di  Stato, Regioni, Comuni e ASL, ora è necessario affrontare la nuova realtà”.

“Il medico di famiglia – spiega – resta una figura importante, purtroppo sempre più carica di compiti burocratici, che assicura un’assistenza di base a tutti i cittadini e un filtro all’accesso indiscriminato ai Pronto Soccorso, un figura sicuramente in difficoltà in un momento come questo, segnato dalla pandemia da Covid-19 e dall’ansia da essa generata, dato che viviamo un’epoca in cui oltre la salute anche il lavoro e il reddito di molte persone sono minacciati. È inevitabile che il carico di lavoro aumenti, tutta la giornata è dedicata all’assistenza dei nostri pazienti. Assistenza diretta, ma anche indiretta, infatti anche il dare consigli ed informazioni sono compiti utili e a volte decisivi, e le ricette e le impegnative continuano ad essere necessarie. E’ quindi molto importante arrivare in breve tempo ad una semplificazione in questo campo, assicurando la trasmissione telematica di ogni tipo di ricetta, per qualsiasi farmaco o prestazione, anche tramite l’invio a siti o e-mail dedicati a chi per vari motivi non riesce a gestire e stampare da solo le ricette elettroniche, previo consenso esplicito del paziente”.

Il segretario regionale Fismu ricorda quindi un dato che dovrebbe essere scontato, ma che viene spesso dimenticato: “Oltre ad affrontare l’epidemia da Coronavirus, non possiamo non occuparci di tutte le altre patologie, che purtroppo non sono scomparse. Il nostro ruolo ci presenta ogni giorno ogni tipo di malattia, e la conoscenza delle persone, del loro ambiente familiare e della loro storia sanitaria possono consentirci di gestire e spesso risolvere molte situazioni sul territorio. I compiti connessi alla pandemia si sono aggiunti a tutto ciò, prendendosi ulteriori spazi della nostra giornata, oltre a quelli tradizionali”.

“Proprio in questo ambito – aggiunge – il tracciamento dei contatti dei positivi e il controllo a distanza dei pazienti  malati di Covid-19 sono un campo in cui siamo già molto attivi, come molti cittadini già sanno. In questo però è necessario avere l’aiuto di mezzi avanzati di Telemedicina e di telecontrollo, con un’attrezzatura la più semplice possibile, a volte può già bastare uno smartphone  per mantenere un contatto, anche visivo, con pazienti che per motivi di sicurezza reciproca non possiamo visitare a domicilio. Un’attrezzatura che possa rilevare a distanza anche la pressione, la frequenza cardiaca e l’ossigenazione del sangue può essere molto importante per la gestione territoriale della pandemia. Non dobbiamo mai dimenticare le caratteristiche geografiche, climatiche e di popolamento della nostra Regione, dove buona parte della gente abita in piccoli Comuni e può avere delle difficoltà a raggiungere l’ospedale o a volte anche il nostro studio. Solo avendo presente questo contesto andrà valutato il nostro coinvolgimento nella somministrazione di tamponi rapidi, sempre con i limiti legati ai nostri compiti, e alla sicurezza dei nostri pazienti, e nostra”.

“Fondamentale – conclude De Nicollelis – quindi il ruolo delle USCA le unità speciali di continuità assistenziale, con la loro insostituibile funzione di assistenza medica a domicilio ed esecuzione di tamponi, particolarmente importante per Case di Riposo e RSA, che permette di ottimizzare le risorse in DPI e assicura particolare attenzione ai pazienti più fragili. Noi riteniamo che sia necessario aumentare sia il numero delle USCA nel Friuli Venezia Giulia che dei medici addetti a questo servizio per affrontare al meglio la diffusione del Coronavirus nella nostra Regione. Infine, più in generale, più assunzioni per avere più personale medico e sanitario per potenziare la medicina dei servizi, strategica per la prevenzione, le campagne di vaccinazione, la medicina scolastica, per sconfiggere questa tremenda epidemia”.

Salva come PDF
Le informazioni presenti nel sito devono servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. Ricordiamo a tutti i pazienti visitatori che in caso di disturbi e/o malattie è sempre necessario rivolgersi al proprio medico di base o allo specialista.

Potrebbe anche interessarti...