Roma, 23 marzo 2021 – “I benefici del vaccino sono straordinariamente superiori ai danni che ci sono, ma che sono di natura minore rispetto ai grandi benefici che abbiamo attraverso il vaccino”, così il farmacologo Silvio Garattini, presidente dell’Istituto Mario Negri, ospite del programma “L’imprenditore e gli altri” condotto da Stefano Bandecchi, fondatore dell’Università Niccolò Cusano, su Cusano Italia Tv.
“È molto difficile distinguere tra i vari vaccini perché non ci sono i dati, ogni vaccino è stato studiato per suo conto contro il placebo, ma è stato studiato su popolazioni diverse, quindi non possiamo dire qual è meglio e qual è peggio perché i risultati non sono comparabili. C’è chi ha vaccinato fino a 55 anni, chi ha vaccinato tutti, chi ha vaccinato coloro che avevano fattori di rischio, chi ha fatto lo studio in Brasile, chi in Inghilterra, chi in Sudafrica”.
“Fare il vaccino è meglio che non fare niente, non dimentichiamoci che dove è stato fatto, in Israele, in Gran Bretagna, sono diminuiti i contagi, i malati e i morti. Il problema non è discutere qual è il vaccino migliore, ma il fatto che i vaccini non ci sono. Tutte le volte ci dicono che manderanno un tot di dosi, poi alla fine ne arrivano la metà o meno della metà. Dovevamo produrli noi, però non l’abbiamo fatto e adesso paghiamo un prezzo in termini di vite umane”.
Riguardo allo scetticismo sui vaccini dopo il caso AstraZeneca. “Ci sono stati errori di comunicazione. È stato un atto dovuto ritirare il lotto che sembrava aver avuto dei problemi e giustamente si è detto: ‘state tranquilli, non succede nulla’. Il mattino dopo viene ripetuta la stessa cosa, poi la sera, siccome la Germania decide di ritirarlo, anche noi facciamo lo stesso e sospendiamo la vaccinazione. E non è stato spiegato minimamente il motivo. Poi dopo 3 giorni hanno detto: ‘tutto apposto, non c’è problema’. È molto probabile che qualcuno muoia dopo aver fatto il vaccino, perché altrimenti il vaccino garantirebbe l’immortalità”.
“Per fortuna che adesso si sono vaccinati con AstraZeneca anche Figliuolo e Curcio, questo credo abbia un peso, se anche Draghi lo farà sarà ancora più convincente. Purtroppo manca la cultura scientifica nelle nostre scuole, noi siamo tutti allevati ad una cultura di tipo letterario, filosofico, artistico. Nessuno discute su Dante e la Divina Commedia, invece sulla scienza, siccome non abbiamo imparato nulla a scuola, tutti ne parlano come se parlassimo di calcio”.
Sul vaccino Sputnik. “Penso che Sputnik sia un buon vaccino, i dati pubblicati dicono che dà i risultati degli altri. Questo vaccino ha un adenovirus diverso per ogni dose, il vantaggio è che dopo la prima somministrazione si formano molti anticorpi contro quel virus, per cui quando fa la seconda con lo stesso virus, rischia di avere meno efficienza nella penetrazione delle cellule, mentre se la seconda dose la fa con un adenovirus diverso l’efficienza è maggiore”.
“Il punto è che, secondo le regole europee, tutti i produttori di farmaci sono sotto costante ispezione da parte dell’Ema, quelli russi evidentemente no, quindi l’Ema ha chiesto giustamente di fare ispezioni. La Russia ha aderito, ma a partire dal 26 aprile, forse devono sistemare un po’ di cose, altrimenti avrebbero detto: ‘venite domani mattina’. Il vaccino sarà prodotto in Italia perché c’è una ditta che ha fatto un accordo, sarà più facile fare ispezioni a Caponago piuttosto che in Russia”.
Sul vaccino ai giovani. “Il problema è che questi vaccini non sono stati studiati in giovani al di sotto di 16 anni, però sono in corso sperimentazioni e fra qualche mese dovremo avere i risultati, al massimo entro settembre. Comunque adesso non abbiamo abbastanza dosi per vaccinare i giovani, anche se volessimo”.
Sulla durata dell’immunità. “L’immunità naturale dura 9 mesi, questo il risultato dell’ultimo studio che è uscito. Quanto dura quella del vaccino non lo sappiamo, lo sapremo più avanti. C’è uno studio in cui si vede che se si fa il vaccino a soggetti che hanno avuto il Covid, la somministrazione del vaccino aumenta questi anticorpi”.
Sulla vaccinazione con una dose ritardando la seconda. “L’idea di vaccinare tutti con una sola dose e rimandare la seconda va bene se abbiamo tanti vaccini, ma se ne abbiamo pochi non cambia gran che. In Gran Bretagna hanno vaccinato tutti con una dose perché i vaccini li avevano e adesso faranno la seconda dose”.
(fonte: Radio Cusano Campus)