Covid, 259 medici morti in Italia: il numero più alto in Europa. SMI scrive al presidente Conte

Roma, 16 dicembre 2020 – “Abbiamo scritto Presidente del Consiglio Giuseppe perché ci preme portare alla sua attenzione l’elevato numero dei medici deceduti in Italia, che sono ad oggi 259, nell’esercizio della professione, quasi due medici al giorno; ogni giorno. Tale cifra appare esorbitante se rapportata ad altri paesi d’ Europa. In Francia 50 ( di cui 5 ospedalieri ) 22 sanitari in Germania, 36 in Inghilterra , in Spagna 70 (a luglio erano 61, mentre in Italia eravamo già a quota 178)”. Questo è l’incipit della lettera che Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani e medico di famiglia di Roma ha scritto oggi al Presidente del Consiglio Conte.

“La metà delle vittime è rappresentata dai medici di medicina generale (medici di famiglia, guardie mediche, medici del 118) quei medici che l’informazione, anche istituzionale, etichetta come nullafacenti, restii rispetto al loro dovere, recalcitranti dinanzi alla loro mission”, continua Onotri.

“Si può immaginare l’effetto devastante che una campagna mediatica denigratoria nei confronti dei medici può avere sui familiari dei morti? Dei nostri morti? Familiari a cui non viene riconosciuto alcun indennizzo perché i medici di medicina generale sono liberi professionisti. Liberi professionisti a cui non si esita a dare ordini di servizio, fino a decidere che non hanno diritto neanche ad un giorno di riposo. Liberi professionisti a cui non si riconosce la dignità di lavoratori. Neanche da morti. Non richiamiamo qui il problema di tutto il personale sanitario contagiato. Circa 30mila nel solo mese di ottobre”.

“Non siamo eroi, ma non vogliamo essere neanche imputati, additati come responsabili di inefficienze e disorganizzazione che non dipendono da noi. Non pretendiamo gratitudine o ringraziamenti, ma chiediamo tutele e il doveroso rispetto che uno Stato dovrebbe avere nei confronti dei suoi ‘caduti’, nei confronti di coloro che ogni giorno onorano il giuramento che hanno prestato, anche a costo della vita”, conclude Onotri.

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