Prof. Mauro Ferrari, professore di Scienze farmaceutiche dell’Università di Washington ed ex presidente del Consiglio Europeo della Ricerca: “Più realistico è il fatto che ci vorrà una combinazione di approcci diversi, magari anche personalizzati, insieme a una serie di farmaci per gestire le varie rappresentazioni di questo virus”
Verona, 27 ottobre 2020 – “Ci sono più di 200 farmaci e vaccini in via di sviluppo per la lotta al Covid-19, alcuni anche in fase avanzata (2 e 3), fra questi molti verranno approvati nei prossimi mesi, ma non credo che ci sarà un vaccino singolo in grado di funzionare per tutti e nemmeno per una percentuale sufficientemente alta di persone. È irrealistica l’idea secondo cui all’arrivo del vaccino tutti i problemi saranno risolti”. Lo ha dichiarato Mauro Ferrari, presidente e CEO Dompe’ X-Therapeutics, professore di Scienze farmaceutiche dell’Università di Washington ed ex presidente del Consiglio Europeo della Ricerca, ospite a Veronafiere del webinar di Innovabiomed “Oltre l’emergenza”.
“Più realistico è il fatto che ci vorrà una combinazione di approcci diversi, magari anche personalizzati, insieme a una serie di farmaci per gestire le varie rappresentazioni di questo virus – prosegue Ferrari – Dovremo convivere con questo virus molto a lungo, ma è auspicabile che saremo presto in grado di gestirlo. Non potremo arrivare a una situazione di rischio zero e, come per tutte le altre malattie che conosciamo, bisognerà trovare un punto di equilibrio per il bene di tutti”.
“Il mondo scientifico per natura tende ad aggregarsi e a collaborare – conclude il professore – il mondo politico tende a frammentare questo desiderio di condivisione. Oggi con il Covid-19 vediamo questa divisione radicale della comunità, quando crescono le tensioni ogni realtà si concentra sul proprio orticello e questo dal punto di vista scientifico si traduce in una grandissima perdita di opportunità che ha effetti dannosi a livello globale”.
Quello di Mauro Ferrari è stato l’intervento di chiusura dell’incontro, organizzato dopo il rinvio di Innovabiomed al 2021 in seguito alle disposizioni degli ultimi Dpcm, per offrire una visione di scenario sulla direzione che stanno prendendo le scoperte e le innovazioni biomediche a livello internazionale, anche in relazione alla pandemia in atto.