Roma, 16 luglio 2020 – La guerra al Covid-19 non conosce sosta. Dai primi giorni della diffusione del virus a oggi gli operatori sanitari la hanno affrontata mettendo la loro professionalità, il loro impegno e la loro vita avanti a tutto.
“Per questo – dice il segretario nazionale UGL Sanità Gianluca Giuliano – ci siamo immediatamente schierati dalla loro parte. Perché, spesso privi degli adeguati DPI, non hanno esitato a sottoporsi a turni massacranti, a allontanarsi dagli affetti più cari per mettersi eroicamente al servizio degli italiani, pagando, lo dicono le cifre, un prezzo altissimo in una battaglia che non può dirsi indirizzata con certezza verso una rapida conclusione”.
Giuliano entra nello specifico: “La lentezza con cui sono stati effettuati i tamponi su questi lavoratori, l’inadeguatezza o la mancanza dei più basilari dispositivi di sicurezza hanno prodotto numeri da brividi. Verrà edificato un monumento dedicato agli operatori della sanità caduti, all’interno di Santa Croce a Firenze. È un tributo bellissimo e dovuto da parte dell’Italia che riconosce a questi lavoratori, parliamo di oltre 200 professionisti, un riconoscimento che li colloca, all’interno della Basilica fiorentina, al fianco di giovani eroi della prima guerra mondiale o di giganti della nostra storia come Michelangelo, Galileo, Dante, Foscolo e Machiavelli. Un gesto di valore altissimo che però deve far riflettere”.
“Non si è riusciti a proteggerli come, al giorno d’oggi, sarebbe stato lecito attendersi. E ancora adesso il nostro sindacato combatte perché sia riconosciuto ai caduti e a chi continua a prodigarsi nell’affrontare il virus il dovuto tributo – prosegue il segretario della UGL Sanità – Nel Decreto Rilancio verrà riconosciuto, a chi ha perso la vita in servizio o è stato oggetto di patologie invalidanti, lo stato di vittima del dovere. Giustissimo. Ma ora si devono accelerare tutte le richieste di gratificazioni concrete per chi è ancora impegnato in prima linea”.
Ultima riflessione di Giuliano è sulla tutela giuridica: “Chiediamo da tempo l’applicazione dello scudo penale per gli operatori della sanità, che non siano stati protagonisti di accertati atti di negligenza, perché nel futuro prossimo le aule dei tribunali non li vedano attori contro la loro volontà. Bisogna bloccare sul nascere una possibile caccia alle streghe fornendo ai lavoratori strumenti giuridici che li proteggano e non li facciamo passare repentinamente da eroi a indagati. Hanno lavorato con mezzi scarsi e spesso inadeguati, in numero insufficiente per fronteggiare la pandemia. Oggi vanno protetti. Perché la battaglia al Covid-19 non è terminata e loro pesantemente coinvolti”.