Roma, 6 novembre 2020 – Rafforzare la sanità territoriale per avere un’arma in più nell’attuale fase di recrudescenza del virus. “È una ricetta indispensabile, che potrebbe rivelarsi vincente – dice Gianluca Giuliano, segretario nazionale dell’UGL Sanità – e servirebbe a togliere pressione negli Ospedali dando sostanza a cure domiciliari e residenziali operative durante l’intero arco della settimana”.
Il recente congresso della CARD, Confederazione Associazioni Regionali di Distretto, conferma come questa strada possa risultare quella da percorrere per dare un sostegno nella lotta che si sta combattendo contro il virus.
“Lo si può fare creando delle equipe’ composte da almeno due medici di distretto e altrettanti infermieri per ogni territorio di almeno 50.000-60.000 abitanti, secondo la CARD, dove potranno essere presi in carico circa 150 pazienti con positività al Covid-19, con sintomatologia lieve, che potranno così essere assistiti a domicilio. È evidente come in questa fase sarebbe utilissimo nell’immediato creando parimenti una base di prevenzione essenziale per il futuro, quando l’emergenza per il Covid-19 sarà finalmente messa alle spalle”.
La Medicina Territoriale poteva essere un baluardo dopo la prima ondata del Covid-19. “Invece chi doveva non è riuscito a programmare e l’epidemia è di nuovo esplosa in tutta la sua forza. Ora non c’è più tempo da perdere e le istituzioni devono impegnarsi a trovare le risorse adeguate che servano a sostenere questo progetto”, conclude Giuliano.