Ancona, 1 luglio 2020 – Costretti a sperimentare quotidianamente il senso di precarietà imposto dalla malattia e ora anche particolarmente a rischio di contrarre forme severe di Covid-19. Per loro, i pazienti affetti da patologie tumorali, la Clinica Oncologica dell’Università Politecnica delle Marche – Ospedali Riuniti di Ancona ha avviato un progetto di grande impatto e innovazione per rilevare, attraverso l’utilizzo dei test rapidi, la presenza nel sangue degli anticorpi del Coronavirus.
L’operazione, a costo zero per il sistema sanitario regionale, si è realizzata grazie all’impegno della Fondazione Ospedali Riuniti di Ancona Onlus e al fondamentale contributo di due importanti realtà del territorio: Innoliving Spa e il Banco Marchigiano Credito Cooperativo.
Il progetto è stato illustrato oggi alla stampa all’Auditorium Totti dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona. Sono intervenuti: Rossana Berardi, direttore della Clinica Oncologica Univpm-Ospedali Riuniti; Rosa Stoico, coordinatrice della Clinica oncologica Univpm-Ospedali Riuniti; Marco Moretti, direttore del Laboratorio Analisi Ospedali Riuniti; Michele Caporossi, direttore generale degli Ospedali Riuniti; Marcello D’Errico, preside della Facoltà di Medicina di Univpm; Gian Luca Gregori, rettore di Univpm; Danilo Falappa, direttore generale di Innoliving Spa; Andrea Piergallini, direttore commerciale del Banco Marchigiano Credito Cooperativo e Marisa Carnevali, presidente della Fondazione Ospedali Riuniti di Ancona Onlus.
“Questa iniziativa benefica – ha detto il direttore generale Caporossi – cade in un momento molto particolare in quanto non siamo più nell’emergenza pandemia, ma nella costruzione di uno schema di comportamento basato sulla profilassi di massa. Il futuro non è fatto di attesa inattiva, ma di prevenzione primaria e secondaria che passa attraverso un sistematico uso delle tecnologie di screening e speriamo presto di un nuovo vaccino”.
Tra i primi in Italia, il progetto durerà quattro mesi e prevede di sottoporre ai test pungidito degenti e malati in regime di day hospital e gli operatori sanitari della Clinica Oncologica per una prima valutazione diagnostica dei casi positivi. Un’iniziativa strategica, ribattezzata “Procedura TACCO” (Test sierologici per Anticorpi anti-sars-Cov-2 all’interno della Clinica Oncologica di Ancona), promossa dalla professoressa Berardi con l’obiettivo di tutelare lo stato di salute già compromesso dei suoi pazienti, facile bersaglio biologico del Covid-19 a causa della forte fragilità immunologica.
“Il progetto, partito oggi – dice Berardi – con 4.000 test che verranno effettuati a tutti i pazienti nei prossimi quattro mesi, unisce in sé le tre anime del nostro lavoro: il miglioramento dell’assistenza, la ricerca, che è la mission dell’Università, perché ancora numerosi sono i quesiti cui non sappiamo dare una risposta, primo fra tutti se esiste per il Covid-19 una ‘patente di immunità’, e la capacità di fare rete”.
Soddisfazione è stata espressa dal rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Gian Luca Gregori: “Questo periodo particolarmente complesso ha consentito di evidenziare l’importanza della ricerca scientifica, che oggi diventa fondamentale per lo sviluppo del territorio e per il benessere di tutti”.
La Procedura TACCO riveste un ruolo chiave in questa Fase 3 dell’emergenza sanitaria, poiché rivolta a una categoria con una fortissima necessità di difesa da insidiosi virus. Nella Clinica Oncologica degli Ospedali Riuniti di Ancona transitano circa mille persone al mese: di qui l’importanza di utilizzare uno strumento dalle elevate prestazioni, capace di offrire una lettura immediata per poter contrastare il più velocemente possibile la presenza di un’eventuale infezione e permettere la pronta attuazione di misure di contenimento del contagio.
Altro obiettivo del progetto è quello di realizzare uno studio epidemiologico, valutando, nell’arco di quattro mesi, l’incidenza di positività sierologica nella popolazione testata. Per questo è previsto anche un controllo incrociato con il test sierologico standard (saggio di chemiluminescenza), effettuato dal Laboratorio Analisi di Torrette diretto dal dottor Marco Moretti su un campione di 100 pazienti (30 positivi e 70 negativi al test rapido).