Milano, 27 settembre 2022 – 1.040 lavori scientifici peer-reviewed pubblicati sulle più importanti riviste scientifiche internazionali: è questo il risultato dell’attività di ricerca dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano (Gruppo San Donato) su SARS-CoV-2, a partire da marzo 2020 fino a settembre 2022.
Un traguardo straordinario, raggiunto grazie al confronto continuo tra i 1.226 ricercatori e clinici impegnati sul fronte Covid. Dall’inizio della pandemia, l’ospedale si è preso cura di oltre 6.200 pazienti, di cui 4.400 ricoverati e 1.800 giunti in Pronto Soccorso, poi gestiti a domicilio.
L’enorme numero di pazienti ha consentito l’avvio, a marzo 2020, di un maxi studio clinico osservazionale che ha raccolto sistematicamente informazioni cliniche e biologiche utili per valutare da un lato la patogenesi e i meccanismi della malattia e dall’altro l’efficacia dei farmaci e affrontare al meglio l’iter diagnostico terapeutico dei pazienti Covid-19.
L’impegno è stato continuativo anche sul fronte della ricerca: comprendere la causa e la patogenesi della malattia e, contemporaneamente, implementare laboratori ad alta biosicurezza BLS3 con tecnologie d’avanguardia. Uno spazio in cui è stato possibile manipolare a livello preclinico il virus per portare avanti progetti volti allo sviluppo di nuove terapie contro il nuovo coronavirus.
Medici e ricercatori del San Raffaele hanno dato un contributo importante alla comunità scientifica internazionale in diverse aree di intervento: la diagnosi rapida e la predizione prognostica per personalizzare le cure, i farmaci antivirali che impattano sul virus e sulla sua crescita, le terapie anticoagulanti che riducono le complicanze trombotiche secondarie alla malattia, gli antinfiammatori in risposta all’esagerata reazione del sistema immunitario.
Nei primi mesi di pandemia sono stati pubblicati anche numerosi lavori sull’organizzazione e gestione dei percorsi e dei pazienti Covid-19 in ospedale, studi che sono diventati un punto di riferimento sia in Italia sia all’estero.
Successivamente, dall’osservazione dei pazienti guariti dalla malattia, nell’ambulatorio post Covid-19, sono emerse evidenze cliniche utili al trattamento delle conseguenze di questa malattia sia a livello organico che sul cervello (long Covid) e sugli strascichi che essa ha avuto sull’apparato muscolo-scheletrico.
Oggi la ricerca di IRCCS Ospedale San Raffaele su Covid-19 è concentrata sullo sviluppo di terapie antivirali assumibili per via orale, che siano sicure ed efficaci contro il virus e le sue varianti e che possano essere conservate a temperatura ambiente.
“Sono molto fiero dello straordinario traguardo raggiunto dai nostri ricercatori e dai clinici. Il modello San Raffaele, che da sempre si poggia su tre pilastri – ricerca scientifica, clinica e didattica di altissimo livello – ha consentito uno scambio continuo e tempestivo di informazioni tra ospedale e laboratori di ricerca, contribuendo in modo significativo anche alla realizzazione di protocolli di cura essenziali nella lotta contro la pandemia da Covid-19. Se oggi possiamo celebrare questo risultato è grazie al grande lavoro di squadra che ha visto protagonista tutto il nostro personale, coeso e motivato, nei giorni bui dell’emergenza” afferma Paolo Rotelli, vice presidente del Gruppo San Donato.
L’impegno del Gruppo San Donato contro Covid-19
Sin da febbraio 2020 il Gruppo San Donato si è impegnato senza riserve nella battaglia contro il coronavirus trattando circa 19.000 pazienti. Grande l’impegno anche sul fronte della prevenzione della malattia con l’organizzazione di hub vaccinali dove sono stati somministrati quasi 1 milione di vaccini.