Roma, 26 maggio 2020 – “La Cisl Medici Lazio ritiene che sulla annunciata riapertura e rilancio del sistema ambulatoriale regionale, gravemente rallentato dalla forzata chiusura delle attività ordinarie nel periodo della pandemia Covid-19, occorra essere quanto mai chiari.
Non si esiti a completare ad orario pieno gli incarichi dei moltissimi Specialisti Ambulatoriali Interni che da anni attendono di potersi dedicare in maniera più stabile ed esclusiva ai propri pazienti negli ambulatori del Servizio Sanitario Regionale perché il governo delle lunghe liste di attesa passa prioritariamente ed inevitabilmente attraverso un nuovo importante investimento sulle forze dei medici da mettere finalmente in campo”.
Così in un comunicato a firma di Nicola Buonaiuto e Giuseppe Pergola, dell’area Specialisti Ambulatoriali Interni della Cisl Medici Lazio.
“L’attività ambulatoriale, spesso destinata alla complessa cura della cronicità, deve ripartire al più presto per riprendere un lavoro indispensabile per l’utenza e per ridurre il congestionamento di pronto soccorso ed ospedale a cui, per necessità, molti pazienti sono stati costretti a ricorrere in maniera impropria.
Le prestazioni rimandate vanno recuperate e le risorse economiche che verranno immesse nelle casse della sanità regionale dovranno sostenere le spese strutturali di piante organiche, carenze diffuse di personale, locali, attrezzature e dotazioni.
Non ci convince l’ipotesi della semplificazione dell’acquisto di prestazioni del privato per la scarsa capacità o volontà di dotarsi di un disegno di prospettiva che permetta di mantenere le risorse acquisite all’interno della sanità pubblica.
Chiediamo precisi protocolli per il recupero delle prenotazioni perdute, un governo delle priorità, la rigida pianificazione dei nuovi spazi di visita e della loro gestione in sicurezza con programmi di sanificazione. L’annunciata estensione degli orari di visita anche nei giorni festivi ed i prolungamenti orari richiesti non possono realizzarsi senza la gestione delle sale di attesa, la presenza di personale di supporto e l’attivazione di un sistema di premialità che vada a riconoscere, senza dubbi interpretativi, i nuovi impegni che si chiedono ai medici”, conclude il comunicato della Cisl Medici Lazio.