Bologna, 14 aprile 2020 – Assicurare a tutti i pazienti pediatrici la prosecuzione delle cure ed evitare che le difficoltà che l’Italia e il suo sistema sanitario stanno vivendo per effetto della pandemia da Covid-19 compromettano l’ottenimento della guarigione di ogni assistito. Questo l’impegno assunto dall’Associazione Italiana di Ematologia e Oncologia Pediatrica – la società scientifica che dal 1975 si occupa, attraverso una rete collaborativa nazionale, della ricerca e della cura dei tumori pediatrici – all’indomani dell’esplosione dell’emergenza Coronavirus.
Facendo seguito alle numerose comunicazioni pervenute da parte del Ministero della Salute, del Centro Nazionale Trapianti, delle Direzioni Generali Welfare regionali e delle Società Scientifiche, l’AIEOP ribadisce che tutti i propri centri sono impegnati al massimo nell’ identificare i percorsi e le strategie migliori al fine di prevenire la diffusione dell’infezione da SARS-CoV-2 tra i piccoli pazienti, il personale medico-infermieristico e i genitori in assistenza.
Le misure adottate spaziano dal contenimento del rischio di diffusione dell’infezione mediante restrizione degli accessi da parte di accompagnatori e genitori all’eliminazione degli accessi nei reparti da parte di volontari e insegnanti, passando per l’implementazione delle misure igieniche previste per pazienti, operatori e genitori, con particolare attenzione al lavaggio delle mani, e per l’uso di dispositivi di protezione (mascherine chirurgiche) da parte del personale, dei pazienti, degli operatori e del genitore in assistenza.
Non meno importante è l’identificazione di percorsi separati di gestione per i pazienti con malattia SARS-CoV-2 o sospetti tali, in accordo con il centro di malattie infettive di riferimento, ma anche il differimento di accessi ospedalieri per esami o visite non urgenti o indispensabili e l’eventuale screening preventivo dei pazienti prima di cure chemioterapiche o di trapianto di cellule staminali emopoietiche, laddove indicato dalla situazione epidemiologica locale o dalle direttive delle Regioni o delle società scientifiche di riferimento.
“Le misure di prevenzione messe in atto – spiega il dott. Marco Zecca, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Oncoematologia Pediatrica del Policlinico San Matteo di Pavia e presidente di AIEOP – sono in accordo con le linee guida ufficiali del Ministero della Salute e le direttive delle Direzioni Aziendali e sono costantemente aggiornate in base all’evoluzione della situazione epidemiologica regionale e locale, tenendo anche conto delle caratteristiche peculiari dei nostri pazienti”.
A ulteriore tutela dei piccoli malati oncologici, l’AIEOP prevede altresì che, qualora vengano richiesti turni SARS-CoV-2 anche ai pediatri che svolgono attività assistenziale ai pazienti emato-oncologici, si consideri, ove possibile, di assegnare i turni ad alcuni medici dedicati anziché trasversalmente a tutti quelli del team, così da preservare i pazienti fragili. Gli sforzi della società scientifica vanno inoltre nella direzione di sensibilizzare le famiglie e le associazioni di genitori impegnate nella gestione di case alloggio e altre comunità alla messa in atto di tutti i provvedimenti igienico-sanitari utili al contenimento della diffusione delle infezioni (lavare frequentemente le mani, evitare i contatti ravvicinati, mantenere la distanza di sicurezza, evitare i luoghi affollati, evitare di toccarsi occhi, naso e bocca con le mani, evitare le strette di mano e gli abbracci, coprirsi naso e bocca con fazzoletti monouso quando si starnutisce o tossisce).
Da non escludere, tuttavia, l’eventualità che i pazienti risultino positivi all’infezione da Covid-19. Anche in questo caso l’AIEOP non si fa cogliere impreparata e ha stabilito un preciso protocollo cui attenersi rigidamente. Il paziente SARS-CoV-2 sintomatico, pertanto, deve essere gestito secondo le modalità regionali e aziendali previste. Il trattamento specifico deve essere condiviso con il medico infettivologo di riferimento, mentre i coordinatori di ciascun protocollo AIEOP sono a disposizione per condividere le decisioni sulla modalità di prosecuzione delle cure oncologiche.
In caso di soggetto positivo al virus, ma asintomatico, viene considerata infine l’opportunità di posticipare la somministrazione della chemioterapia per un periodo di 2 settimane, possibilmente fino all’ottenimento di 2 test negativi a 24 ore di distanza.
“Tale rinvio – puntualizza il dott. Zecca – andrà valutato in base alla fase della terapia e ai dati che emergeranno nel corso dell’epidemia e che verranno prontamente condivisi. Si tratta comunque di una decisione che potrà essere discussa con i responsabili di protocollo. Abbiamo stabilito infine che ogni caso di positività da Sars-Cov-2 debba essere registrato mediante l’apposita scheda predisposta dal Gruppo di Lavoro Infezioni e Terapia di Supporto AIEOP, così da avere dati epidemiologici che possano aiutare a ottimizzare gli interventi di gestione del paziente pediatrico onco-ematologico positivo”.
“Insomma è nostra intenzione non compromettere in alcun modo l’ottenimento della guarigione di ogni nostro paziente con la consapevolezza che tutti questi sforzi permetteranno di uscire ancora più forti dal terribile momento che stiamo vivendo”, conclude Zecca.