Il report settimanale dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Servizi Sanitari dell’Università Cattolica, campus di Roma, estende l’analisi dei dati a tutte le Regioni italiane
Roma, 23 aprile 2020 – Rivoluzione digital nella sanità italiana nata per effetto dell’emergenza coronavirus. Sempre più app sviluppate e in uso nelle regioni italiane per tracciare i contagi, ma soprattutto, in questa fase, per gestione e assistenza da remoto ai pazienti, Sono globalmente 89 le soluzioni digitali adottate in 17 Regioni su 20 (tranne Friuli Venezia Giulia, Molise e Calabria), sia a livello regionale che di singola azienda sanitaria.
La mappatura mostra come 28 delle soluzioni sono dedicate strettamente alla gestione dei pazienti Covid-19. Altro elemento che emerge dal 4/o rapporto è un netto aumento dei posti letto di terapia intensiva, spesso in percentuale superiore a quella indicata dal Ministero della Salute (+50%).
Sono alcuni dei dati della quarta puntata dell’Istant Report Covid-19 una iniziativa dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica di confronto sistematico dell’andamento della diffusione del Sars-COV-2 a livello nazionale, per la prima volta prendendo in considerazione 20 Regioni italiane.
Il gruppo di lavoro dell’Università Cattolica, è coordinato da Americo Cicchetti, Professore Ordinario di Organizzazione Aziendale presso la Facoltà di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore con l’advisorship scientifica del Prof. Gianfranco Damiani e della Dottoressa Maria Lucia Specchia del Dipartimento di Scienze della Vita e Sanità Pubblica (Sezione di Igiene).
Con il Report#4, il gruppo si arricchisce della collaborazione del Centro di Ricerca e Studi in Management Sanitario dell’Università Cattolica (Prof. Eugenio Anessi Pessina), di Paola Adinolfi, dell’Organizzazione Aziendale, Università di Salerno e del Gruppo di Organizzazione dell’Università Magna Græcia di Catanzaro (Prof. Rocco Reina). Il team multidisciplinare è composto da economisti ed aziendalisti sanitari, medici di sanità pubblica, ingegneri informatici e statistici. Il report si basa sull’utilizzo di un set di indicatori per misurare le performance nell’affrontare questa crisi senza precedenti.
I risultati principali del quarto Instant Report
Il primato per l’incidenza dei positivi e di casi sulla popolazione si registra in Valle d’Aosta (0,41% e 0,86% rispettivamente). Piemonte, PA di Trento e Lombardia seguono con una incidenza di positivi ad oggi pari allo 0,34% e una incidenza di casi pari allo 0,68% in Lombardia e a Trento e dello 0,50% in Piemonte, segnale di un ritardo nella diffusione in questa regione rispetto alle altre.
Tutte le Regioni del sud si attestano su valori di incidenza dei positivi tra lo 0,04% (Molise) e lo 0,07% della Puglia. Valori intermedi nelle Regioni del centro, in un chiaro gradiente nord-sud.
L’analisi della letalità (numero dei decessi rispetto ai casi positivi) mostra estrema variabilità e appare in linea con la diversa intensità del contagio: più elevata in Lombardia (in media pari al 3,84%) con un trend crescente. Seguono Emilia Romagna (3,44%) e Marche (2,11%). Segue il Piemonte (1,49%), molto più bassa in Veneto (1,18%) e Lazio (0,76%). In Lombardia la massima letalità si registra nella fascia d’ètà oltre i 90 anni, mentre in tutte le altre Regioni la fascia più colpita è quella tra 80-89 anni.