Il report settimanale dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica, Facoltà di Economia, campus di Roma
Roma, 11 settembre 2021 – Per quanto risulti in discesa nell’ultima settimana, l’incidenza dei casi rispetto al dato di fine luglio è, invece, in aumento. Infatti, se nella settimana appena trascorsa si è registrato un valore nazionale pari a 62 ogni 100.000 residenti, questo valore era più basso e pari a 47 ogni 100.000 residenti il 26 luglio scorso, aspetto che potrebbe rappresentare un segnale di ripresa del virus con la fine della stagione estiva.
Nell’ultima settimana la prevalenza periodale in Italia è pari a 300 casi ogni 100.000 residenti, in aumento rispetto ai dati del 26/07 (127 casi ogni 100.000 residenti). Sarà cruciale vedere come si comporterà il virus in autunno con il riavvio delle normali attività e la riapertura delle scuole, con la speranza che la vaccinazione e il green pass riescano a fare la differenza rispetto all’autunno 2020.
“Continuiamo il monitoraggio dell’andamento della pandemia nelle Regioni e Province autonome italiane elaborato da ALTEMS dove si registra un aumento dei valori dell’incidenza e della prevalenza – afferma il prof. Americo Cicchetti, direttore dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi sanitari dell’Università Cattolica (ALTEMS) – In Italia l’indice di positività al test è pari al 9,36%, risulta positivo, dunque, circa 1 paziente su 11 nuovi soggetti testati”.
“L’indicatore di stress elaborato da ALTEMS che consente di stimare il rischio di una regione in base sia ai nuovi casi sia alla percentuale di vaccinati in regione – spiega Cicchetti – sulla settimana (3-9 settembre) mostra un valore medio nazionale pari a 0,47 (con un’incidenza media settimanale pari a 62 nuovi casi ogni 100.000 ab. e il 67% di vaccinati rispetto alla popolazione residente), con valori differenti tra le Regioni: la regione con il rischio di soglia in zona gialla più elevato è la Sicilia (rischio di permanere in questa fascia) con un indice di stress pari a 1,3, un’incidenza media settimanale pari a 145 nuovi casi ogni 100.000 ab. e il 59% di vaccinati rispetto alla popolazione residente; a seguire, la PA Bolzano con un indice di stress pari a 0,82, un’incidenza media settimanale pari a 82 nuovi casi ogni 100.000 ab. e il 58% di vaccinati rispetto alla popolazione residente; al contrario la regione con il rischio di soglia in zona gialla più basso è la Valle d’Aosta con un indice di stress pari a 0,16, un’incidenza media settimanale pari a 18 nuovi casi ogni 100.000 ab. e il 63% di vaccinati rispetto alla popolazione residente”.
È quanto emerso dalla 64ma puntata dell’Instant Report Covid-19, una iniziativa dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica di confronto sistematico dell’andamento della diffusione del SARS-CoV-2 a livello nazionale.
L’analisi riguarda tutte le 21 Regioni e Province Autonome italiane. Il gruppo di lavoro dell’Università Cattolica è coordinato da Americo Cicchetti, Professore Ordinario di Organizzazione Aziendale presso la Facoltà di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore con l’advisorship scientifica del prof. Gianfranco Damiani e della dott.ssa Maria Lucia Specchia del Dipartimento di Scienze della Vita e Sanità Pubblica (Sezione di Igiene).
A partire dal Report #4 la collaborazione si è estesa al Centro di Ricerca e Studi in Management Sanitario dell’Università Cattolica (prof. Eugenio Anessi Pessina) e al Gruppo di Organizzazione dell’Università Magna Græcia di Catanzaro (prof. Rocco Reina). Il team multidisciplinare è composto da economisti ed aziendalisti sanitari, medici di sanità pubblica, ingegneri informatici, psicologi e statistici.
La finalità è comprendere le implicazioni delle diverse strategie adottate dalle Regioni per fronteggiare la diffusione del virus e le conseguenze del Covid-19 in contesti diversi per trarne indicazioni per il futuro prossimo e per acquisire insegnamenti derivanti da questa drammatica esperienza.
Quadro epidemiologico
In merito agli aspetti epidemiologici si confermano le differenze importanti in termini di incidenza della diffusione del Covid-19 nelle diverse Regioni che proseguono anche nella Fase 2. I dati (al 06 Settembre) mostrano che la percentuale di casi attualmente positivi (n = 136.020) sulla popolazione nazionale è pari a 0,23% (in aumento rispetto ai dati del 26/07 in cui si registrava lo 0,11%). La percentuale di casi (n= 4.574.787) sulla popolazione italiana è in aumento, passando dal 7,24% al 7,67%.
L’incidenza settimanale corrisponde al numero di nuovi casi emersi nell’ambito della popolazione regionale nell’intervallo di tempo considerato. È stata individuata, come riferimento, il valore massimo che questa dimensione epidemiologica ha assunto in Italia: nei 7 giorni tra il 16 ed il 22 novembre 2020 i nuovi casi, a livello nazionale, sono stati 366 ogni 100.000 residenti. La settimana appena trascorsa evidenzia un aumento dell’incidenza settimanale, registrando un valore nazionale pari a 62 ogni 100.000 residenti (in aumento rispetto ai dati del 26/07, pari a 47 ogni 100.000 residenti).
Il primato per la prevalenza periodale sulla popolazione si registra in PA Bolzano (14,13%), in Val d’Aosta (9,71%), in Veneto (9,44%) ma è in Sicilia (0,59%), Sardegna (0,42%) ed Emilia-Romagna (0,35%) che oggi abbiamo la maggiore prevalenza puntuale di positivi, con valori in leggero aumento nelle altre regioni, e con un media nazionale pari a 0,23% (in aumento rispetto ai dati del 26/07, pari a 0,11%).
Dal report #25 è stata analizzata la prevalenza periodale che corrisponde alla proporzione della popolazione regionale che si è trovata ad essere positiva al virus nell’intervallo di tempo considerato (casi già positivi all’inizio del periodo più nuovi casi emersi nel corso del periodo).
È stata individuata, come soglia di riferimento, il valore massimo che questa dimensione epidemiologica ha assunto in Italia: la settimana tra il 22 ed il 28 novembre è ad oggi il periodo in cui si è registrata la massima prevalenza periodale in Italia (1.612 casi ogni 100.000 residenti), mentre nell’ultima settimana la prevalenza periodale in Italia è pari a 300 casi ogni 100.000 residenti, in aumento rispetto ai dati del 26/07 (127 casi ogni 100.000 residenti).
Letalità (rapporto decessi su positivi)
Nell’ultima settimana il dato più elevato si registra in Campania pari a 4,15 x 1.000 e in Sicilia pari a 3,44 x 1.000, nonostante siano ben lontani dal valore massimo registrato a marzo; la letalità grezza apparente, a livello nazionale, è pari al 2,07 per 1.000 in aumento rispetto ai dati del 26/07 (0,99 x 1.000).
Mortalità (rapporto decessi su popolazione)
Nell’ultima settimana, la mortalità grezza apparente, a livello nazionale, è pari a 0,62% in aumento rispetto ai dati del 26/07 (0,13 x 1.000). Il dato più elevato si registra in Sicilia al 2,52% seguito da Calabria al 1,12% e Sardegna 1,06%.
Indice di positività settimanale
L’indice di positività al test misura, su base settimanale, il rapporto tra i nuovi casi positivi ed i nuovi soggetti sottoposti al test. L’indicatore differisce dall’indice di positività calcolato su base giornaliera, che valuta invece, il rapporto tra i nuovi casi positivi ed i nuovi tamponi effettuati, e comprende anche i tamponi effettuati per il monitoraggio del decorso clinico e l’eventuale attestazione della risoluzione dell’infezione. In particolare, l’indice registra un valore massimo del 20,99% in Emilia-Romagna e del 16,56% in Lazio. In Italia l’indice di positività al test è pari al 9,36%: risulta positivo, dunque, circa 1 paziente su 11 nuovi soggetti testati.
Tamponi molecolari e tamponi antigenici
La Regione associata ad un numero maggiore di tamponi antigenici realizzati risulti essere la P.A di Bolzano (22,87 per 1.000 abitanti), mentre la Regione associata ad un numero maggiore di tamponi molecolari realizzati risulti essere il Friuli-Venezia Giulia (17,57 per 1.000 abitanti). A livello nazionale, il numero di nuovi tamponi molecolari settimanali è pari a 10,97 per 1.000 abitanti mentre il numero di nuovi tamponi antigenici è pari a 19,27 per 1.000 abitanti.
Terapie intensive
Nuovi Ingressi Settimanali in Terapia Intensiva
Dal report #33 è stato avviato il monitoraggio dei nuovi Ingressi Settimanali in Terapia Intensiva (x 100.000 ab.). Il valore medio registrato nel contesto italiano è pari a 0,54 x 100.000 ab. in aumento rispetto ai dati del 26/07 (pari a 0,16). Le regioni che hanno evidenziato più ingressi nel setting assistenziale della terapia intensiva durante l’ultima settimana sono la Sicilia (1,43 x 100.000 ab.), il Friuli-Venezia Giulia (1,33 x 100.000 ab.) e la Pa Bolzano (1,31 x 100.000 ab.).
Tassi di saturazione dei posti letto in Terapia Intensiva e di Area Non Critica al 19 luglio 2021
L’indicatore mette in relazione il tasso di saturazione dei posti letto in Terapia Intensiva con il tasso di saturazione dei posti letto in Area Non Critica.
Le soglie del 10% e del 15%, rispettivamente di Terapia Intensiva e per l’Area Non Critica, sono individuate dal DECRETO-LEGGE 23 luglio 2021, n. 105 “Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19 e per l’esercizio in sicurezza di attività sociali ed economiche” come quelle oltre le quali è previsto il passaggio dalla Zona Bianca a Zona Gialla. Al 6 settembre solo la Sicilia è in sovraccarico in entrambe le Aree oggetto d’analisi.
Indice di stress del sistema sanitario
L’assegnazione dei “colori” alle Regioni è regolata da tre soglie principali: dall’incidenza dei casi sulla popolazione, dai tassi di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e dai tassi di occupazione dei posti letto nelle terapie sub-intensive.
Con l’avanzamento della campagna vaccinale, le soglie di 50/150/250 casi ogni 100.000 abitanti devono essere innalzate poiché, a parità di sistema ospedaliero regionale, il numero di persone che oggi rischiano di contrarre la malattia è inferiore rispetto al periodo nel quale queste soglie sono state stabilite.
L’indicatore di stress elaborato sulla settimana (3-9 settembre) mostra un valore medio nazionale pari a 0,47 (con un’incidenza media settimanale pari a 62 nuovi casi ogni 100.000 ab. e il 67% di vaccinati rispetto alla popolazione residente), con valori differenti tra le Regioni: la regione con il rischio di soglia in zona gialla più elevato è la Sicilia con un indice di stress pari a 1,3, un’incidenza media settimanale pari a 145 nuovi casi ogni 100.000 ab. e il 59% di vaccinati rispetto alla popolazione residente; a seguire, la PA Bolzano con un indice di stress pari a 0,82, un’incidenza media settimanale pari a 82 nuovi casi ogni 100.000 ab. e il 58% di vaccinati rispetto alla popolazione residente; al contrario la regione con il rischio di soglia in zona gialla più basso è la Valle d’Aosta con un indice di stress pari a 0,16, un’incidenza media settimanale pari a 18 nuovi casi ogni 100.000 ab. e il 63% di vaccinati rispetto alla popolazione residente.
Andamento vaccinazioni Covid-19 in Italia
Dal report #34 è stato analizzato l’andamento delle vaccinazioni Covid-19 in Italia.
Prime dosi/Popolazione residente per fascia di età (x 100 ab.)
A livello nazionale si registrano le seguenti percentuali per le fasce di età considerate: 12-19 anni (60%), 20-49 anni (73%), 50-69 (81%), 70-79 (88%), over 80 anni (92%). La media nazionale (che considera la fascia di età maggiore di 12 anni) è pari al 78%.
Percentuale di copertura delle fasce di popolazione (1° dose)
È stato avviato il monitoraggio della percentuale di copertura delle fasce di popolazione stratificate per età riguardo la prima dose vaccinale. Dal grafico si evince come Puglia, il Lazio e l’Emilia-Romagna abbiano vaccinato la quota maggiore di over 70 nel contesto nazionale. La Sicilia rappresenta la regione con la percentuale minore in termini di copertura vaccinale della popolazione over 70 (80,87%).
Dosi Somministrate/Dosi Consegnate/Popolazione residente (x 100 ab.)
È stata avviato il monitoraggio relativo alla correlazione tra dosi somministrate, dosi consegnate rispetto alla popolazione residente. Il grafico mostra la correlazione tra dosi somministrate, dosi consegnate rispetto alla popolazione residente. Dal grafico si evince come le Regioni Umbria, Liguria, Lombardia, Puglia, Abruzzo e Lazio rappresentino le regioni il cui rapporto tra dosi somministrate rispetto a quelle consegnate è superiore al valore medio nazionale.
Somministrazioni totali (1°/2° dose)/Popolazione residente (x 100 ab.)
Sono state analizzate le somministrazioni totali (1°e 2°dose) in rapporto alla popolazione residente stratificata per il vaccino somministrato. In tutte le regioni italiane il vaccino Pfizer è stato somministrato in percentuali maggiori rispetto a quelli di AstraZeneca o di Moderna o di Janssen.