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Roma, 22 luglio 2020 – “Il virus, anche se per focolai di importazione, ma questo è solo un dettaglio, continua a circolare. Per questo le accortezze vanno mantenute, quindi bisogna evitare comportamenti imprudenti. Non c’è bisogno di essere eccessivamente allarmisti, ma l’imprudenza è pericolosa perché nuovi focolai potrebbero di nuovo determinare situazioni di nuova emergenza”. Lo ha detto il vicepresidente dell’Ordine dei Medici Roma, Pier Luigi Bartoletti, intervistato dall’agenzia di stampa Dire.
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Gli occhi ora sono puntati anche sui giovani e sulla movida. Ma come si fa a spiegare ai più giovani che il virus non è ancora sparito? “Senza calcare la mano e far generare ansie e timori che non servono – risponde Bartoletti – l’importante è far capire ai giovani che devono essere prudenti. Il Covid-19 cammina sulle gambe delle persone e se si assumono comportamenti prudenti il virus non si diffonde. In questo momento i giovani devono capire che non devono essere loro gli strumenti di diffusione. E d’altronde non viene richiesto loro chissà quale grosso sacrificio, ma semplicemente quello di evitare comportamenti imprudenti che potrebbero mettere a serio rischio i genitori e i nonni. Perché loro potrebbero cavarsela con un raffreddore, ma ad un familiare potrebbe andare un po’ peggio. Deve esserci un atto di altruismo”.
Ma lei è ottimista o pessimista sul futuro? “Noi non siamo né ottimisti, né pessimisti, ma realisti – risponde ancora Bartoletti – La realtà è che oggi nessuno al mondo conosce il futuro, ma vorremmo evitare un errore del passato, cioè quello di aver sottovalutato questo virus. E bisogna predisporre tutte le misure necessarie nel caso in cui si configuri il peggiore scenario possibile”.
Secondo il vicepresidente dell’Ordine dei Medici di Roma, sono quattro gli scenari possibili: “Il primo è che questo virus ha finito di circolare e sta esaurendo la sua diffusività; il secondo scenario è che questo virus sta circolando in maniera molto più lenta e rimarrà nei prossimi mesi; il terzo scenario è che questo virus avrà un’evoluzione maggiore, senza però determinare un numero di casi tali da dover intasare gli ospedali e le rianimazioni; il quarto scenario è che questo virus riparta, come fece la Spagnola tanti anni fa, e che da ottobre in poi determini un numero di casi molto alto. Noi ci stiamo muovendo sul quarto scenario, cioè sapendo che esistono questi quattro scenari è prudenziale organizzarsi e ragionare sul peggiore – conclude Bartoletti – in maniera tale che qualora ci fossimo sbagliati, di sicuro staremo meglio e non peggio”.
(fonte: Agenzia Dire)