Covid-19 e altre emergenze: Bambino Gesù e Fondazione ANIA attivano servizio di supporto psicologico gratuito

Roma, 30 giugno 2020 – Promuovere la cultura della sicurezza e della prevenzione è l’obiettivo della collaborazione tra la Fondazione ANIA (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici) e la Fondazione Bambino Gesù Onlus.

Un pronto soccorso psicologico in epoca Covid
In epoca di Covid-19 tutti hanno potuto apprezzare in modo particolare l’impegno di medici e operatori sanitari che si sono dedicati alla lotta al virus. Con il servizio “ANIA Cares plus” la Fondazione ANIA offre un pronto soccorso psicologico a distanza al personale sanitario impegnato in ‘prima linea’, ai pazienti che hanno contratto il Covid-19 e ai loro familiari, nonché a coloro che hanno subito un lutto a causa del Coronavirus.

Per accedere al servizio, totalmente gratuito, basta chiamare il numero verde 800 893 510, attivo dal lunedì alla domenica dalle 7.00 alle 21.00. A disposizione per rispondere alle richieste ci sono oltre 40 psicologi che hanno seguito corsi di formazione specifici per effettuare questo tipo d’intervento. Il servizio è attualmente disponibile in 6 regioni: Abruzzo, Lazio, Lombardia, Molise, Sicilia e Toscana. Il percorso di assistenza, che può essere svolto sia telefonicamente sia in videochiamata utilizzando le principali piattaforme web, prevede fino ad 8 incontri con lo psicologo.

In accordo con La Sapienza Università di Roma e di concerto con le Direzioni delle Aziende Ospedaliere Universitarie del Lazio, inoltre, Fondazione ANIA ha ideato il servizio “Sapienza Cares for Carers (Sc4c)” dedicato al supporto psicologico a distanza di medici, infermieri e operatori dei policlinici universitari. Anche in questo caso il servizio è totalmente gratuito e si può accedere chiamando il numero verde 800 893 510, attivo 24 ore su 24 sette giorni su sette.

ANIA Cares per le vittime di incidenti stradali
Un pronto soccorso psicologico attivo in 4 capoluoghi di provincia italiani: il progetto “ANIA Cares”, ideato dalla Fondazione ANIA in collaborazione con La Sapienza Università di Roma e con la Polizia Stradale, ha l’obiettivo di fornire assistenza psicologica alle vittime di incidenti stradali e ai loro familiari.

Con una rete di 100 psicologi distribuiti nelle 4 città in cui è partito in via sperimentale – Milano, Firenze, Roma e Campobasso – il progetto ha assistito oltre 450 persone dal 2016. Si può accedere al servizio tutti i giorni contattando il numero verde 800 893 510. Il progetto prevede anche percorsi formativi riservati a tutte quelle figure che, a vario titolo, hanno contatti con le vittime degli incidenti stradali o con i loro familiari come le forze dell’ordine, i medici legali o i liquidatori assicurativi.

Disturbo post-traumatico da stress
Malattie gravi e incidenti, spiegano nel magazine gli esperti del Bambino Gesù, sono tra le cause di disturbo post-traumatico da stress, sia quando si ha un’esperienza diretta dell’evento traumatico, sia quando si è testimoni dell’evento subito da altre persone. La persona colpita dal disturbo risponde con sentimenti di paura intensa, impotenza o orrore. A questo si associano spesso problemi di concentrazione e difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno, incubi, irritabilità o scoppi di collera.

Se un genitore riconosce nel figlio questo tipo di sintomi, consigliano gli esperti del Bambino Gesù, occorre rivolgersi al pediatra di famiglia o a un centro di Neuropsichiatria infantile. Il piano di cura deve essere stabilito da una équipe specializzata sulla base del profilo psicologico del bambino e delle necessità della famiglia.

Un sostegno per chi gioca d’azzardo
Il “Progetto Dostoevskij” rappresenta il contributo di Fondazione ANIA al contrasto del gioco d’azzardo, una forma di dipendenza che coinvolge purtroppo anche i più giovani a causa dell’utilizzo di app e siti Internet che facilitano l’accesso al gioco. La scarsa capacità di autocontrollo tipica dell’adolescenza costituisce anche il tratto psicologico che maggiormente predispone al gioco patologico, a cui possono sommarsi fattori biologici e ambientali come il contesto socio-economico di appartenenza dei ragazzi, l’esposizione a eventi stressanti e la familiarità con dipendenze e patologie psichiatriche.

L’iniziativa di Fondazione ANIA si avvale della collaborazione con la Facoltà di Medicina e Psicologia di Sapienza Università di Roma. Il programma di ricerca si è sviluppato con la somministrazione di un questionario sul gioco d’azzardo patologico e 14 Focus group sullo stesso tema con 300 persone di diverse fasce d’età. L’interazione con la Comunità terapeutica di recupero di San Patrignano sta permettendo inoltre di valutare emozioni e personalità di pazienti affetti da questo tipo di dipendenza. L’obiettivo è la costruzione di un kit formativo per la sensibilizzazione e prevenzione sul tema della ludopatia indirizzato a ragazzi, adulti e anziani.

Per ricevere aiuto in presenza di casi di gioco d’azzardo patologico, all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù è attivo l’indirizzo e-mail iogioco@opbg.net. Gli psicologi e psichiatri di Neuropsichiatria infantile, a seconda dei casi, possono fornire consigli o suggerire una visita con uno specialista per ulteriori approfondimenti.

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