Covid-19, che succede dopo il vaccino? Studio di Università La Sapienza e Policlinico Umberto I

Al via il monitoraggio clinico e immunologico di 10.000 soggetti sottoposti a vaccinazione anti Sars-CoV-2

Roma, 11 febbraio 2021 – “Valutare in tutti i soggetti la quantità e qualità della risposta immunitaria anti-Spike, indotta dalla vaccinazione e seguire contemporaneamente la dinamica dell’eventuale infezione e l’efficacia protettiva del vaccino, tramite la misurazione del titolo di anticorpi contro la Nucleoproteina (N), specifici dell’infezione naturale”.

“Questo studio – spiega il Preside della Facoltà di Medicina e Odontoiatria, prof. Domenico Alvaro – comprenderà circa 10.000 soggetti e avrà lo scopo di valutare la risposta anticorpale nei soggetti vaccinati e di analizzare le associazioni del tipo di riposta con variabili importanti come l’età, il sesso, la presenza di comorbidità e le condizioni socioeconomiche. Ad essere coinvolte saranno tutte le Unità Assistenziali e i docenti Universitari con lo scopo di sviluppare una rete di ricerca che includa tutte le strutture del più grande Policlinico d’Europa”.

“Il monitoraggio – che registrerà anche gli eventi avversi dopo la vaccinazione – si propone di valutare in tutti i soggetti la quantità e qualità della risposta immunitaria anti-Spike, indotta dalla vaccinazione, e di seguire contemporaneamente la dinamica dell’eventuale infezione e l’efficacia protettiva del vaccino, tramite la misurazione del titolo di anticorpi contro la Nucleoproteina (N), specifici dell’infezione naturale. I 10.000 soggetti – spiega il professore – verranno valutati a distanza di 6 e 12 mesi dall’inizio della vaccinazione per la ricerca delle possibili varianti virali con il coinvolgimento deli ‘Istituto Superiore di Sanità”.

“Per l’Università di Roma La Sapienza e per il Policlinico Umberto I – dichiarano congiuntamente la Rettrice Antonella Polimeni e il Direttore Generale Fabrizo d’Alba – questo studio rappresenta un modello virtuoso di come eccellenze della sanità pubblica e della ricerca, possano fondersi in un progetto comune che ha come scopo quello di essere garante di una azione volta a contrastare la pandemia e a sviluppare strategie comuni di ricerca”.

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