Ancora disomogeneità sul territorio nazionale, si rafforzi ora la capillarizzazione territoriale. Report settimanale dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica, Facoltà di Economia, campus di Roma
Roma, 12 giugno 2021 – Procede spedita la campagna vaccinale del nostro Paese, con una media di vaccinazioni pari a 65.020 per 100.000 abitanti, sopra la media UE che è pari a 61.369 per 100.000 abitanti. Un italiano su due ha ricevuto la prima dose, uno su 4 ha completato il ciclo vaccinale.
Analizzando il rapporto tra vaccinazioni effettuate e punti vaccinali, esprimendo così un numero medio di vaccinazioni per punto di somministrazione nell’ultima settimana, negli ultimi 7 giorni, le regioni che hanno effettuato il maggior numero di inoculazioni per punto di somministrazione sono state: il Piemonte (13459) la Campania (7759) e la Lombardia (5388). Al contrario, la Puglia (419), la Liguria (487) sono le regioni che, per punto di somministrazione, hanno registrano il numero più basso di somministrazioni. Il numero totale di somministrazioni nazionale è di circa 40 milioni.
“Sono più di 2.666 i punti vaccinali attivati ad oggi sul territorio nazionale – afferma il prof. Americo Cicchetti, direttore dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi sanitari dell’Università Cattolica (ALTEMS) – con un ingente numero di personale multidisciplinare (sanitario e non) coinvolto nel processo di vaccinazione. Oramai abbiamo raggiunto e superato l’obiettivo delle 500.000 somministrazioni giornaliere, è quindi necessario focalizzare l’attenzione e gli sforzi verso una decentralizzazione della campagna vaccinale per poter avere una capillarizzazione che permetta di raggiungere i cittadini su tutto il territorio in modo omogeneo”.
“La capillarizzazione – continua Cicchetti – va raggiunta con le figure professionali come farmacisti, pediatri di libera scelta e medici di medicina generale che operano costantemente sul territorio e conoscono il tessuto civile e sociale, e si aggiunge ai punti territoriali attivati dalle Regioni. Ricordiamo le diverse strategie adottate finora: la regione Puglia presenta un maggior numero di punti di somministrazione territoriali (569) seguita dal Veneto (164), dalla Toscana (173) e dalla Liguria (149). Al contrario, la regione Sicilia registra un numero maggiore di punti di somministrazione ospedalieri (128) seguita dalla Lombardia (112) e dal Lazio (95). A livello nazionale, il 70% dei 2.666 punti vaccinali è di natura territoriale (1.858) che si andranno ad aggiungere alle figure professionali che operano sul territorio”.
A livello nazionale si registrano le seguenti percentuali per le fasce di età considerate: 12-19 anni (5,60%), 20-49 anni (26,88%), 50-69 (66,78%), 70-79 (85,06%), over 80 anni (92,58%). La media nazionale (che considera la fascia di età maggiore di 12 anni) è pari al 49,71% (26.544.217 somministrazioni).
È quanto emerso dalla 56ma puntata dell’Instant Report Covid-19, una iniziativa dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica di confronto sistematico dell’andamento della diffusione del SARS-CoV-2 a livello nazionale.
L’analisi riguarda tutte le 21 Regioni e Province Autonome italiane. Il gruppo di lavoro dell’Università Cattolica è coordinato da Americo Cicchetti, Professore Ordinario di Organizzazione Aziendale presso la Facoltà di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore con l’advisorship scientifica del prof. Gianfranco Damiani e della dott.ssa Maria Lucia Specchia del Dipartimento di Scienze della Vita e Sanità Pubblica (Sezione di Igiene).
A partire dal Report #4 la collaborazione si è estesa al Centro di Ricerca e Studi in Management Sanitario dell’Università Cattolica (prof. Eugenio Anessi Pessina) e al Gruppo di Organizzazione dell’Università Magna Græcia di Catanzaro (prof. Rocco Reina). Il team multidisciplinare è composto da economisti ed aziendalisti sanitari, medici di sanità pubblica, ingegneri informatici, psicologi e statistici.
La finalità è comprendere le implicazioni delle diverse strategie adottate dalle Regioni per fronteggiare la diffusione del virus e le conseguenze del Covid-19 in contesti diversi per trarne indicazioni per il futuro prossimo e per acquisire insegnamenti derivanti da questa drammatica esperienza.
Quadro epidemiologico
In merito agli aspetti epidemiologici si confermano le differenze importanti in termini di incidenza della diffusione del Covid-19 nelle diverse Regioni che proseguono anche nella Fase 2. I dati (al 07 Giugno) mostrano che la percentuale di casi attualmente positivi (n = 188.453) sulla popolazione nazionale è pari a 0,32% (in diminuzione rispetto ai dati del 31/05 in cui si registrava lo 0,39%). La percentuale di casi (n= 4.233.698) sulla popolazione italiana è in aumento, passando dal 7,07% al 7,10%.
L’incidenza settimanale corrisponde al numero di nuovi casi emersi nell’ambito della popolazione regionale nell’intervallo di tempo considerato. È stata individuata, come riferimento, il valore massimo che questa dimensione epidemiologica ha assunto in Italia: nei 7 giorni tra il 16 ed il 22 novembre 2020 i nuovi casi, a livello nazionale, sono stati 366 ogni 100.000 residenti. La settimana appena trascorsa evidenzia un calo dell’incidenza settimanale, registrando un valore nazionale pari a 23 ogni 100.000 residenti (in calo rispetto ai dati del 31/05, pari a 34 ogni 100.000 residenti).
Il primato per la prevalenza periodale sulla popolazione si registra in PA Bolzano (13,69%), Friuli-Venezia Giulia (8,94%), in Val d’Aosta (9,39%) ma è in Campania (1,11%) e Sardegna (0,78%) che oggi abbiamo la maggiore prevalenza puntuale di positivi, con valori in leggero aumento nelle altre regioni, e con un media nazionale pari a 0,32% (in calo rispetto ai dati del 31/05, pari a 0,39%).
Dal report #25 è stata analizzata la prevalenza periodale che corrisponde alla proporzione della popolazione regionale che si è trovata ad essere positiva al virus nell’intervallo di tempo considerato (casi già positivi all’inizio del periodo più nuovi casi emersi nel corso del periodo).
È stata individuata, come soglia di riferimento, il valore massimo che questa dimensione epidemiologica ha assunto in Italia: la settimana tra il 22 ed il 28 novembre è ad oggi il periodo in cui si è registrata la massima prevalenza periodale in Italia (1.612 casi ogni 100.000 residenti), mentre nell’ultima settimana la prevalenza periodale in Italia è pari a 404 casi ogni 100.000 residenti, in calo rispetto alla settimana precedente (486 casi ogni 100.000 residenti).
Letalità (rapporto decessi su positivi)
Nell’ultima settimana il dato più elevato si registra in Liguria pari a 8,33 x 1.000 e in Toscana pari a 4,53 x 1.000, nonostante siano ben lontani dal valore massimo registrato a marzo; la letalità grezza apparente, a livello nazionale, è pari al 1,53 per 1.000 (in calo rispetto alla scorsa settimana analizzata 2,18 x 1.000).
Mortalità (rapporto decessi su popolazione)
Nell’ultima settimana, la mortalità grezza apparente, a livello nazionale, è pari a 0,62% (in calo rispetto alla scorsa settimana analizzata 1,06%). Il dato più elevato si registra in Basilicata al 1,10% seguito da Calabria al 1,07%.
Indice di positività settimanale
L’indice di positività al test misura, su base settimanale, il rapporto tra i nuovi casi positivi ed i nuovi soggetti sottoposti al test. L’indicatore differisce dall’indice di positività calcolato su base giornaliera, che valuta invece, il rapporto tra i nuovi casi positivi ed i nuovi tamponi effettuati, e comprende anche i tamponi effettuati per il monitoraggio del decorso clinico e l’eventuale attestazione della risoluzione dell’infezione.
In particolare, l’indice registra un valore massimo del 11,16% in Basilicata e del 10,18% in Emilia-Romagna. In Italia l’indice di positività al test è pari al 3,84%: risulta positivo, dunque, circa 1 paziente su 26 nuovi soggetti testati, in calo rispetto alla settimana precedente.
Andamento dell’età dei contagi
È stato analizzato l’andamento dell’età dei contagi dal 24 agosto 2020 ad oggi. Si nota che i contagi tra gli over-70 sono passati dal 7,2% di tutti i nuovi contagi, nel periodo 24 agosto – 6 settembre, all’essere il 18,2%, nel periodo 30 novembre – 13 dicembre (picco massimo), per poi scendere al 16,4% nel periodo 28 dicembre – 10 gennaio 2021, riprendere l’incremento nel periodo 4 gennaio – 17 gennaio al 16,70% e nel periodo 11 gennaio – 24 gennaio al 16,80% e scendere al 12,1% nel periodo 22 febbraio – 07 marzo, per poi ritornare a risalire nel periodo 22 marzo – 04 aprile al 13,2% e scendere al 7,2% nell’ultimo periodo considerato (17 maggio – 30 maggio 2021).
Nuova pressione per setting assistenziale (Domicilio, terapia medica, terapia intensiva, x 100.000 ab) nell’ultima settimana
È stato avviato il monitoraggio della distribuzione per setting della nuova pressione (aggiuntiva o sottrattiva) che il sistema sanitario ha registrato nella settimana appena trascorsa. Si può notare come nella settimana appena trascorsa la maggiore parte della nuova pressione si sia tradotta in nuovi casi isolati a domicilio. Nel complesso, in Italia, ci sono stati -60,39 isolati a domicilio ogni 100.000 abitanti, -2,16 ricoveri ordinari ogni 100.000 abitanti e -0,39 ricoveri intensivi ogni 100.000 abitanti.
Tamponi molecolari e tamponi antigenici
La Regione associata ad un numero maggiore di tamponi antigenici realizzati risulti essere la P.A di Bolzano (31,40 per 1.000 abitanti), mentre la Regione associata ad un numero maggiore di tamponi molecolari realizzati risulti essere il Friuli-Venezia Giulia (14,42 per 1.000 abitanti). A livello nazionale, il numero di nuovi tamponi molecolari settimanali è pari a 9,06 per 1.000 abitanti mentre il numero di nuovi tamponi antigenici è pari a 8,12 per 1.000 abitanti.
Terapia intensiva
Nuovi Ingressi Settimanali in Terapia Intensiva
Il valore medio registrato nel contesto italiano è pari a 0,31 x 100.000 ab. (in calo rispetto alla settimana precedente pari a 0,44). Le regioni che hanno evidenziato più ingressi nel setting assistenziale della terapia intensiva durante l’ultima settimana sono la Toscana (0,55 x 100.000 ab.), la Calabria (0,53 x 100.000 ab.) e il Piemonte (0,51 x 100.000 ab.).
Andamento vaccinazioni Covid-19 in Italia
Nuovi punti di somministrazione attivati nell’ultima settimana
È stato avviato il monitoraggio dei nuovi punti di somministrazione territoriali ed ospedalieri attivati nell’ultima settimana. Negli ultimi sette giorni, la regione Puglia, P.A. di Bolzano Umbria e Friuli-Venezia Giulia hanno incrementato di 2 punti di somministrazione seguite da Liguria (1) e Sardegna (1). Al contrario nelle restanti regioni non risultano nuovi punti di somministrazione.
Residenti per punti di somministrazione
Si monitora il rapporto tra la popolazione residente e il numero punti di somministrazione (territoriali ed ospedalieri) per ciascuna regione. La regione Puglia ha il rapporto più basso: in media ogni punto vaccinale ha in carico circa 5397 residenti, seguita dalla Liguria con 8346 residenti. Al contrario, la regione Lombardia e Campania hanno il valore più alto, con un rapporto pari a 72.783 residenti per la Lombardia e 89524 per la Campania.
Punti di somministrazione territoriali e ospedalieri
È stato avviato il monitoraggio dei i punti di somministrazione territoriali ed ospedalieri per ciascuna regione. La regione Puglia presenta un maggior numero di punti di somministrazione territoriali (569) seguita dal Veneto (164), dalla Toscana (173) e dalla Liguria (149). Al contrario, la regione Sicilia registra un numero maggiori di punti di somministrazione ospedalieri (128) seguita dalla Lombardia (112) e dal Lazio (95).
Numero medio di somministrazioni per punto vaccinale
Il valore più alto dell’indicatore si registra in Piemonte, dove ciascun punto di somministrazione ha effettuato circa 172.421 vaccini. Valori alti dell’indicatore si riscontrano anche in Campania (69.789) e in Lombardia (56.933). Al contrario il suddetto indicatore rivela un basso rapporto tra vaccini inoculati e punti di somministrazione in Puglia (4176) ed in Liguria (6569).
Numero medio di somministrazioni per punto vaccinale nell’ultima settimana
È stato analizzato il rapporto tra vaccinazioni effettuate e punti vaccinali, esprimendo così un numero medio di vaccinazioni per punto di somministrazione nell’ultima settimana. Negli ultimi 7 giorni, le regioni che hanno effettuato il maggior numero di inoculazioni per punto di somministrazione sono state: il Piemonte (13459) la Campania (7759) e la Lombardia (5388). Al contrario, la Puglia (419), la Liguria (487) sono le regioni che, per punto di somministrazione, hanno registrano il numero più basso di somministrazioni.
Prime dosi / Popolazione residente per fascia di età (x 100 ab.)
A livello nazionale si registrano le seguenti percentuali per le fasce di età considerate: 12-19 anni (5,60%), 20-49 anni (26,88%), 50-69 (66,78%), 70-79 (85,06%), over 80 anni (92,58%). La media nazionale (che considera la fascia di età maggiore di 12 anni) è pari al 49,71%.
Percentuale di copertura delle fasce di popolazione (1° dose)
È stato avviato il monitoraggio della percentuale di copertura delle fasce di popolazione stratificate per età riguardo la prima dose vaccinale. Dal grafico si evince come il Veneto, l’Umbria e la Puglia abbiano vaccinato la quota maggiore di over 70 nel contesto nazionale. La Sicilia rappresenta la regione con la percentuale minore in termini di copertura vaccinale della popolazione più anziana (75,00%).
Dosi Somministrate/Dosi Consegnate/Popolazione residente (x 100 ab.)
È stata avviato il monitoraggio relativo alla correlazione tra dosi somministrate, dosi consegnate rispetto alla popolazione residente. Il grafico mostra la correlazione tra dosi somministrate, dosi consegnate rispetto alla popolazione residente. Dal grafico si evince come le regioni Marche, Basilicata, Umbria, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Puglia, Lombardia, Abruzzo, Molise rappresentano le regioni il cui rapporto tra dosi somministrate rispetto a quelle consegnate è superiore al valore medio nazionale.
Somministrazioni totali (1°/ 2° dose) / Popolazione residente (x 100 ab.)
Sono state analizzate le somministrazioni totali (1°e 2°dose) in rapporto alla popolazione residente stratificata per il vaccino somministrato. In tutte le regioni italiane il vaccino Pfizer è stato somministrato in percentuali maggiori rispetto a quelli di AstraZeneca o di Moderna o di Janssen.
Stato dell’arte vaccinazioni in riferimento all’obiettivo del 22 Settembre 2021 dell’UE
Dal report #42 si avvia il monitoraggio dello stato dell’arte delle persone vaccinate (a cui sono state somministrate la prima e la seconda dose di vaccino) alla luce del target fissato dall’UE in riferimento alla data del 22 Settembre 2021, data in cui l’UE chiede ai Paesi membri di raggiungere l’obiettivo del 70% della popolazione adulta. Ad oggi sono state vaccinate il 47,07% dell’obiettivo dei circa 29 milioni da raggiungere al 22 Settembre 2021, pari a 13.494.566 persone vaccinate.
Stato dell’arte vaccinazioni in riferimento all’obiettivo del 30 settembre 2021 del Piano Vaccinale Anticovid
Dal report #45 si avvia il monitoraggio dello stato dell’arte delle persone vaccinate (a cui sono state somministrate la prima e la seconda dose di vaccino) alla data del 30 Settembre 2021, data in cui il Piano Vaccinale Anticovid pone di raggiungere l’obiettivo del 80% della popolazione vaccinata. Ad oggi sono state vaccinate il 31,59% dell’obiettivo dei circa 43 milioni da raggiungere al 30 Settembre 2021, pari a 12.397.459 persone vaccinate.
Andamento vaccinazioni Covid-19 nei Paesi Membri dell’UE
Somministrazioni vaccini / PIL reale pro capite (x 100.000 abitanti) nei Paesi UE al 27 maggio 2021
È stato analizzato il rapporto tra il numero di somministrazioni dei vaccini rispetto al PIL reale pro capite (x 100.000 abitanti) nei Paesi Membri dell’Unione Europea. Il valore medio Ue delle somministrazioni è pari a 61.369 x 100.000 abitanti, il valore dell’Italia è pari a 65.020 x 100.000 abitanti.