Milano, 19 ottobre 2020 – La diffusione del virus SARS-CoV-2 ha colto di sorpresa la maggior parte del Sistema Sanitario Nazionale. Di fronte all’evidenza di una seconda ondata, il Ministero della Salute e le Regioni si stanno preparando per rispondere efficacemente alle molteplici esigenze dei malati di Covid-19.
Facendo tesoro delle esperienze italiane e internazionali, Federazione Cure Palliative (FCP) e la Società Italiana di Cure Palliative (SICP) propongono un documento congiunto che definisce le azioni necessarie affinché a tutte le persone malate, ovunque siano assistite, siano assicurate le cure necessarie a controllare i sintomi e la sofferenza inutile anche nella malattia Covid-19.
“Mentre si stanno mettendo in campo tutte le azioni per individuare terapie specifiche, – afferma Stefania Bastianello Presidente di FCP – ci sono persone malate che hanno bisogno anche di cure palliative, finalizzate al controllo dei sintomi e ad assicurare risposte relative alla sfera relazionale e psicologica. Anche il volontariato può contribuire e si sta organizzando per garantire, in condizioni di sicurezza, la sua indispensabile presenza”.
Staff, Stuff, System, Spaces: quattro parole che nella lingua inglese iniziano con la lettera S, aiutano a dare organicità e metodo ad un documento che definisce le attività e le risorse che occorre rapidamente garantire.
“In questi anni i professionisti delle cure palliative hanno sviluppato un corpo di competenze che ha portato, anche in Italia, all’istituzione della Scuola di Specialità in cure palliative – spiega Italo Penco Presidente di SICP – È di fondamentale importanza che queste competenze siano messe a disposizione di tutte le persone malate e dei colleghi ospedalieri, delle RSA e della medicina generale. Anche nelle situazioni di emergenza, controllare la sofferenza fisica e psicologica è possibile e doveroso”.
Il documento è stato inviato al Ministro della Salute Speranza, agli Assessorati Regionali e alle principali Istituzioni Sanitarie affinché possa essere integrato nei processi programmatori in corso e contribuire a dare efficienza e appropriatezza alle cure ma anche umanità e dignità persone malate e alle famiglie.