Grosseto, 2 settembre 2024 – È ormai ampiamente dimostrato come sia forte il legame fra alimentazione e tumori e come la prevenzione passi anche attraverso una dieta corretta che soprattutto eviti l’aumento eccessivo di tessuto grasso. Ma la terapia nutrizionale è fondamentale anche nel caso in cui si sia già sviluppata una neoplasia, perché il rischio di malnutrizione è molto alto per i pazienti oncologici: si stima che il 30% di questi sia malnutrito già alla diagnosi.
Le conseguenze sono di vario tipo, si va dal prolungamento della permanenza in ospedale dopo gli interventi chirurgici all’aumento delle complicanze postoperatorie, dall’incremento del rischio di sviluppare tossicità durante i trattamenti oncologici attivi e della conseguente necessità di interromperli o ridurne l’intensità, rischiando di ridurre il tasso di risposta. Oltre a questi c’è pure il rischio di un aumento della mortalità ed il peggioramento dello stato funzionale e della qualità di vita.
L’Uosd Nutrizione clinica della Asl Toscana sud est, stima che circa il 20% dei malati non superi la malattia proprio per le gravi conseguenze della malnutrizione. Trattare la malnutrizione del paziente oncologico significa migliorare la qualità di vita e l’efficacia delle cure. Ecco perché è fondamentale che in fase diagnostica sia sempre preso in considerazione lo stato nutrizionale del paziente, che si valutino i rischi cui andrà incontro e lo si informi dell’importanza di una terapia nutrizionale, al pari delle cure oncologiche tradizionali.
La perdita di peso, l’anoressia e la perdita di massa muscolare sono aspetti legati al tipo di tumore, alle terapie che comportano nausea e difficoltà digestive come la chemioterapia, oltre che all’impatto psicologico che una diagnosi di tumore comporta.
Questi aspetti non devono essere considerati ineluttabili, ma al contrario vanno affrontati con un percorso adeguato che parte dalla valutazione del rischio nutrizionale, passa dall’assessment con esami bioumoriali e anche strumentali, per poi prevedere il counseling nutrizionale, la modifica della dieta, la prescrizione di supplementi calorici fino alla vera e propria nutrizione artificiale per via enterale o parenterale.
L’Azienda Usl Toscana Sud Est, recependo le Linee di indirizzo sui percorsi nutrizionali nei pazienti oncologici del Ministero della Salute del 2017 e recentemente le raccomandazioni cliniche “Percorsi Nutrizionali per i pazienti oncologici” dell’Ispro del 2024, ha ormai attivo da anni un percorso nutrizionale che vede in primis coinvolti la Nutrizione Clinica e la Dietetica Professionale.
Gli ambulatori sono dislocati in quasi tutti i 13 presidi dell’Azienda e prevedono prestazioni sia dietetiche che di nutrizione clinica, erogate da dietisti, medici e biologi nutrizionisti. Le valutazioni e le prestazioni vengono naturalmente erogate anche in regime di ricovero o a domicilio.
L’invio o la segnalazione può avvenire da parte del medico oncologo, del chirurgo o di altri specialisti ma anche del medico di medicina generale. Il gruppo oncologico multidisciplinare, è un altro momento per intercettare i casi a rischio malnutrizione o già malnutriti.