Roma, 25 settembre 2020 – Si registra un nuovo incremento di casi di Covid-19 nel nostro Paese anche se l’indice Rt, che è il parametro che misura la potenziale trasmissibilità di una malattia infettiva, è tornato sotto quota 1. Ci sarà nuovo rischio di chiusure mirate? Con l’autunno, come riconoscere se i sintomi sono legati all’influenza stagionale o al Covid? A commentare all’agenzia di stampa Dire la situazione attuale, gli scenari a breve e lungo termine e a ricordare le regole base nella lotta contro il Coronavirus è il prof. Massimo Ciccozzi, direttore dell’Unità di statistica medica ed epidemiologia del Campus Bio-medico di Roma.
“Se un focolaio epidemico è controllato, per ora nel Lazio l’ultimo caso critico è stato quello di Formia, che è monitorato, non vedo questa necessità di nuovi lockdown seppur mirati. Ricordiamoci che tra i Paesi in Europa con più alto picco di nuovi contagi noi ci posizioniamo al settimo posto. Se andiamo a vedere il numero di casi nelle ultime due settimane, l’Italia è al 14esimo posto rispetto alle altre nazioni. Questo perché siamo stati bravi a monitorare la situazione sin dall’inizio. Certo può capitare l’errore, abbassare la guardia come è successo infatti per il cluster di Formia. Qualche sistema di sicurezza nell’azienda ittica non ha funzionato bene e nemmeno all’interno del mercato ittico. Il punto è che se la gente sta male non deve andare a lavorare, se ci sono sintomi specifici la persona va quarantenata insomma ci sono regole precise che vanno osservate”, ha dichiarato il prof. Massimo Ciccozzi.
“Abbiamo avuto una serie di vacanzieri lunghi – prosegue Ciccozzi – tanto che l’età media dei contagiati, il mese scorso, era di 29 anni ora si è rialzata di 10 anni circa. Questi dati sono legati prettamente ai cluster familiari parliamo delle famose cene tra amici e parenti senza l’uso dei dpi e questo ha portato ad avere una ‘lunga coda epidemiologica’. Quella che noi vediamo è una epidemiologia di sorveglianza cioè facciamo tamponi e intercettiamo gli asintomatici che prima non potevamo screenare perché eravamo in una fase più emergenziale. Oggi osserviamo un andamento lineare e non esponenziale”.
Il ritorno a scuola preoccupa in termini di nuovi casi, già un primo liceo a Roma ha chiuso i battenti: “È giusto questa è la sanità e l’epidemiologia di territorio – commenta Ciccozzi – quella che il prof. Walter Ricciardi ha sempre detto di rinforzare. Non è un fatto incredibile, la cosa preoccupante è se noi abbassiamo la guardia. Ricordiamo che l’Italia rispetto agli altri paesi ha messo in campo una serie di misure e su tutte il lockdown tanto che poi gli altri ci hanno seguito. Il nostro Paese ha fissato l’obbligo di quarantena a 14 giorni e questa è un’ottima strategia di contenimento mentre al contrario gli altri paesi vorrebbero fissarlo a 7 e questo lo trovo sbagliato. Le restrizioni poste dall’Italia ci hanno sicuramente avvantaggiati. Dobbiamo essere sereni e non abbassare guardia. Registriamo una crescita di contagi che varia tra i 1.500-2.000 casi, non ci sono picchi incredibili. Dobbiamo fare attenzione a chi arriva dai paesi limitrofi piuttosto dove si verificano alti picchi di contagio e proseguire con la sorveglianza epidemiologica che significa effettuare i tamponi”.
“La scienza – spiega l’epidemiologo – fornisce le informazioni la politica dà le direttive sulla base di ciò che la scienza offre. Ma attenzione la scienza non può entrare in politica perché altrimenti potrebbe fare danni catastrofici. L’Oms è una grande organizzazione che deve dettare regole, poi le nazioni le devono seguire ma questo esula dall’epidemiologia. Sarebbe bello che un giorno tutti gli addetti ai lavori fossero sulla stessa linea di pensiero scientifico per affrontare al meglio la pandemia. Bisogna essere scienziati e non opinionisti mi spiego lo scienziato è colui che redige un lavoro che poi viene pubblicato e lo validato scientificamente e poi se ne parla. Il lavoro va sempre accreditato scientificamente”.
“Credo che vada rinforzata la ricerca di base perché offre tante notizie utili ai clinici. Non abbassare guardia, rinforzare sanità di territorio, nel Lazio funziona benissimo e rinforzare la ricerca base su questi temi fondamentali mi batterò ancora”, dichiara il prof. Ciccozzi.
“Spero che arrivi il vaccino contro il Covid – puntualizza ancora l’epidemiologo – ma guai a pensare che una volta arrivato il vaccino sia tana libera tutti. Bisogna aspettare gli effetti di pressione selettiva che il vaccino farà su questo virus. Ma in ogni caso dobbiamo proseguire a utilizzare la mascherina e la distanza di sicurezza per un po’ e poi ci vuole del tempo per preparare milioni di lotti di vaccino”.
“Consiglio a tutti di sottoporsi al vaccino antinfluenzale che aiuterà il medico di base nella diagnosi differenziale visto che la sintomatologia del Covid e dell’influenza è simile. E poi nel caso di sintomi non aver paura di rivolgersi a strutture che abbiano percorsi Covid protetti, come il Campus Bio-medico che si è dotato anche di un Pronto Soccorso davanti a situazioni di emergenza, che se prese non tempestivamente possono essere fatali come nel caso di infarti, ictus e dolori acuti”, conclude l’esperto.
(fonte: Agenzia Dire)