Queste scoperte originali potranno aprire nuove strade di indagini dirette a sviluppare nuove strategie per affrontare le vulnerabilità immunologiche specifiche del sottogruppo di pazienti Covid-19 affetti da cancro, e per meglio definire le correlazioni tra Covid-19 e malattie neoplastiche
Roma, 26 novembre 2021 – Forti evidenze scientifiche indicano che il Covid-19 ha un esito clinico particolarmente sfavorevole nei pazienti oncologici. I Ricercatori dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (IRE) in collaborazione con colleghi dell’Azienda Ospedaliero Universitaria S. Andrea, Facoltà di Medicina e Psicologia di Roma, hanno cercato di aggiungere un tassello alla comprensione dei meccanismi alla base di questo fenomeno attraverso una ricerca che è andata a valutare numerosi parametri in cellule immunitarie circolanti nei tre seguenti gruppi di pazienti: pazienti affetti solo da patologia tumorale, pazienti con Covid-19 senza cancro e pazienti con Covid-19 e cancro.
“Ad oggi molti studi dell’espressione genica dei linfociti dei pazienti Covid-19 sono riportati in letteratura – evidenzia Gennaro Ciliberto, direttore scientifico dell’Istituto Nazionale Tumori (IRE) – ma nessuno studio di espressione genica differenziale in linfociti di pazienti Covid-19 con e senza cancro è stato pubblicato e il profilo di espressione genica identificato in questo studio è completamente nuovo”.
Il risultato dello studio infatti è molto intrigante. L’analisi genomica ha permesso di identificare uno specifico profilo di espressione genica dei linfociti di pazienti Covid-19 con cancro, a prescindere dal tipo di tumore (tumori solidi ed ematologici). La coorte studiata è rappresentativa di diversi tipi di cancro e i risultati sono altamente riproducibili. I geni identificati dai ricercatori sono influenzati da molecole che regolano la risposta infiammatoria e la proliferazione cellulare.
“Ulteriori risultati originali sono stati ottenuti nei pazienti Covid-19, con malattie tumorali dal gruppo dei ricercatori dell’Azienda Ospedaliero Universitaria S. Andrea – evidenzia la prof.ssa Rita Mancini – Questi risultati fanno emergere un potenziale ruolo del gene HRAS e della carenza acuta di ormone tiroideo nella proliferazione tumorale nei pazienti Covid-19 con malattia severa”.
Queste scoperte originali potranno aprire nuove strade di indagini dirette a sviluppare nuove strategie per affrontare le vulnerabilità immunologiche specifiche del sottogruppo di pazienti Covid-19 affetti da cancro, e per meglio definire le correlazioni tra Covid-19 e malattie neoplastiche.
La vaccinazione alla popolazione procede rapidamente e i pazienti affetti da cancro sono tra i soggetti fragili che hanno la priorità. Assistiamo oggi a una riduzione dei pazienti gravi di Covid-19 anche fra i malati di cancro. Tuttavia, è evidente che non tutti i pazienti oncologici rispondono correttamente alla vaccinazione, in particolare, i pazienti onco-ematologici, sottoposti a diversi trattamenti. È pertanto di notevole e attuale importanza studiare i meccanismi molecolari e raccogliere più informazioni possibili sull’interazione tra il virus SARS-CoV-2 e le malattie tumorali.