Coronavirus, aumentano i suicidi. Creare task force per fronteggiare emergenza psichiatrica e sociale

Lucca, 21 aprile 2020 – “L’incremento dei suicidi cui, in Italia e nel resto del mondo, stiamo assistendo, purtroppo non deve sorprenderci. Era prevedibile, dopo la drammatica emergenza sanitaria per l’epidemia da Covid-19, che potesse scoppiare anche un’emergenza di ordine psichiatrico”. È questo l’allarme lanciato dal professor Armando Piccinni, psichiatra e presidente della Fondazione BRF – Istituto per la Ricerca in Neuroscienze e Psichiatria.

Nelle ultime settimane i casi di cronaca parlano di oltre dieci atti suicidari, da Nord a Sud. E se guardiamo all’estero non va meglio. Emblematico il caso del dentista canadese che, pare proprio per l’emergenza coronavirus, ha sparato sulla folla, uccidendo 16 persone.

Prof. Armando Piccinni

“Al di là dei singoli casi – spiega Piccinni – gli studi scientifici dimostrano che ogni qual volta siamo vittime di epidemie, crisi economiche, emergenze internazionali e cataclismi, assistiamo anche ad un incremento dei disturbi di natura mentale che possono portare, nei casi più estremi, a idee di auto-soppressione”.

“Queste manifestazioni – spiega ancora il presidente della Fondazione BRF – si inseriscono in un più ampio complesso di comportamenti che di regola segue periodi con altissimi livelli di stress e traumi di inaudita violenza. Dopo ogni trauma segue un periodo di rielaborazione e di paura, in cui ognuno reagisce con il proprio temperamento e resiste con la propria resilienza. Che i suicidi possano crescere numericamente è un rischio concreto se teniamo conto della gravità dei traumi che tante persone hanno subito”.

Ciò che è previsto, dunque, è un’onda lunga di richieste di sostegno psicologico e psichiatrico per affrontare l’insorgenza di disturbi dell’umore e d’ansia. “Proprio per questa ragione – conclude Piccinni – la Fondazione BRF ha presentato un progetto, già all’attenzione delle istituzioni nazionali e di varie amministrazioni regionali, per fronteggiare l’emergenza psichiatrica e sociale, con la creazione di una Task-force. In questo progetto, sostenuto da diversi istituti universitari e di ricerca, ed enti professionali (psicologi e biologi), fondamentale sarà la rete che si andrà a creare tra la Task-force stessa, i medici di famiglia, gli enti del Terzo settore e il mondo del volontariato. Costruire una nuova comunità è l’unico modo per vincere questa battaglia”.

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