Roma, 7 maggio 2020 – Le raccomandazioni degli oculisti di AIMO per la sicurezza in sanità sono state annoverate dall’Osservatorio nazionale di AGENAS tra le buone pratiche da adottare per fronteggiare la pandemia da Covid-19. È la prima volta che una società oftalmologica italiana riceve un riconoscimento del genere.
“Per noi è un onore aver ottenuto un tale riconoscimento – commenta il presidente di AIMO, Luca Menabuoni – Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto a tutela dei medici oculisti in questo momento difficile, in cui è stato necessario prendere decisioni rapidamente, basandoci sulle esperienze riportate dai colleghi cinesi e pubblicate via via sulla letteratura internazionale”.
Il macrotema affrontato da AIMO nelle sue linee guida, spiega Alessandra Balestrazzi, referente della società per il rapporto con le istituzioni, riguarda “la formazione e l’informazione degli operatori sanitari, oltre alla riorganizzazione dei percorsi clinici assistenziali”.
Gli oculisti di AIMO, in particolare, hanno pubblicato le misure per ridurre al minimo le possibilità di esposizione al Virus Sars-Cov2, le misure precauzionali in un ambulatorio/pronto soccorso oculistico e le raccomandazioni per l’esecuzione delle iniezioni intravitreali in ambito ospedaliero durante l’epidemia di Covid-19.
La situazione emergenziale che il nostro Paese si è trovata ad affrontare ha imposto un’azione coordinata tesa ad individuare, condividere e diffondere le esperienze realizzate per fronteggiare l’epidemia di Covid-19.
Per questo l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AGENAS), per la sua funzione di supporto tecnico-scientifico all’Osservatorio nazionale delle buone pratiche sulla sicurezza nella sanità, ha deciso di focalizzare la raccolta delle buone pratiche per l’anno 2020 proprio sulle soluzioni individuate in risposta a tale situazione emergenziale per condividere, diffondere e mettere a disposizione di tutte le Regioni e Province Autonome, delle organizzazioni sanitarie, dei professionisti, delle società scientifiche, delle associazioni tecnico-scientifiche e delle professioni sanitarie le esperienze potenzialmente replicabili, nonché le conoscenze e le soluzioni utili a fronteggiare l’epidemia. I contributi ricevuti sono stati raccolti e valutati da un gruppo di esperti.