7 aprile 2015 – Nel corso dell’imminente 38° Congresso nazionale della SIE si svolgerà un simposio sulla fertilità maschile che tratterà argomenti nuovi e di forte impatto sociale. Negli ultimi anni, infatti, si sta approfondendo il ruolo della Vitamina D in vari settori della Medicina e, sempre più spesso ne viene richiesto il dosaggio nel sangue e la sua eventuale somministrazione in caso di carenza.
Questo vale anche per i problemi a carico dell’apparato riproduttivo. Per quanto riguarda la funzione riproduttiva maschile, sono stati dimostrati effetti negativi sui parametri nemaspermici di livelli troppo elevati o troppo bassi di vitamina D. È quindi necessario approfondire il ruolo di tale sostanza sulla potenzialità fecondante maschile.
Altro punto di grande interesse del Congresso è lo spazio dedicato alla fertilità dell’anziano: uno dei fenomeni epidemiologici più inquietanti nel mondo occidentale è rappresentato dall’invecchiamento della popolazione.
Dagli anni Settanta del secolo scorso si è verificato un progressivo aumento della popolazione anziana dovuto alla coincidenza di una ridotta natalità e di una maggiore durata di vita. In questo quadro di globale invecchiamento della popolazione dobbiamo inserire l’ennesimo evento nuovo che ci troviamo a fronteggiare: la richiesta di prole da parte di una popolazione maschile sempre più anziana.
La spermatogenesi è un fenomeno continuo fino alla tarda età e consente di ottenere una gravidanza anche in età molto avanzata come dimostrano alcuni casi che hanno visto protagonisti famosi artisti e uomini di spettacolo.
Negli ultimi anni, si stanno studiando gli effetti dell’invecchiamento non solo sull’efficienza della spermatogenesi, ma anche sull’integrità della struttura del DNA dello spermatozoo e sulla sua componente genetica.
fonte: ufficio stampa