Contrasto all’obesità infantile, da ONOI un appello all’azione
Genova, 4 marzo 2024 – In occasione della Giornata Mondiale dell’Obesità, l’IRCCS Istituto Giannina Gaslini, l’Università di Genova insieme a Helpcode Italia e alla Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) presentano il primo report dell’Osservatorio Nazionale sull’Obesità Infantile (ONOI).
“Il primo report, che ha coinvolto oltre 800 bambini e le loro famiglie contattati dai pediatri tra 1 e 14 anni, ha messo in luce preoccupanti abitudini alimentari, tra cui il consumo eccessivo di dolci e bevande zuccherate, la scarsa attività fisica e il tempo eccessivo trascorso davanti agli schermi. Oggi più che mai la collaborazione tra un Istituto di ricerca come l’IRCCS G. Gaslini, insieme all’Università, associazioni non profit, la Pediatria di libera scelta e le società scientifiche pediatriche è indispensabile per affrontare le problematiche dell’obesità in età infantile in termini di prevenzione, presa in carico e terapie disponibili allo stato attuale. È essenziale promuovere politiche che incoraggino l’educazione alimentare, la pratica dell’attività fisica regolare, e una maggiore regolamentazione del marketing alimentare rivolto ai minori. È urgente intervenire per invertire la tendenza all’incremento dell’obesità infantile, con interventi in linea con le raccomandazioni della SIP e delle Società europee e internazionali che si occupano di queste problematiche” spiega Mohamad Maghnie, direttore U.O.C. Clinica Pediatrica, Endocrinologia dell’Istituto Gaslini, professore ordinario di Pediatria e direttore della Scuola di Specializzazione in Pediatria dell’Università degli Studi di Genova.
I principali risultati su cui intervenire
“Purtroppo, solo una piccola percentuale di bambini segue correttamente la dieta mediterranea, con solo il 28% che adotta uno stile alimentare bilanciato secondo questo modello. Inoltre, molti bambini non mangiano verdura e frutta ogni giorno: il 26% non consuma verdura quotidianamente e il 16% non mangia frutta regolarmente. Anche il consumo di pesce è insufficiente, con il 50% dei bambini che non ne mangia nemmeno una volta a settimana. D’altra parte, il 37% dei bambini mangia dolci ogni giorno, mentre l’11,6% beve bevande zuccherate più di una volta a settimana, abitudini che potrebbero avere un impatto negativo sulla loro salute. Un altro dato preoccupante riguarda i pasti consumati davanti agli schermi: il 47% dei bambini mangia almeno un pasto in questa condizione. Inoltre, il 35% dei bambini sotto i 6 anni trascorre più di 2 ore al giorno davanti a dispositivi digitali. Per quanto riguarda l’attività fisica, il 60% dei bambini dedica meno di 3 ore a settimana allo sport, e l’80% non supera le 3 ore settimanali di attività fisica all’aperto. Questi comportamenti evidenziano uno stile di vita che potrebbe compromettere la salute e il benessere dei più piccoli” conclude Mohamad Maghnie.
ONOI: un osservatorio per il futuro
ONOI nasce con l’obiettivo di monitorare nel tempo la condizione nutrizionale infantile in Italia e offrire dati aggiornati per sensibilizzare famiglie, istituzioni e operatori sanitari sull’importanza di una corretta alimentazione. Il progetto si avvale del contributo tecnico di Helpcode nella raccolta e gestione dei dati oltre che nell’analisi dei fattori socio-economici e culturali che influenzano le abitudini alimentari, mentre la FIMP ha svolto un ruolo cruciale nella definizione della struttura dei questionari e nella loro somministrazione ai genitori attraverso la rete di pediatri di famiglia, in occasione dei bilanci di salute. L’Ospedale Gaslini ha fornito l’expertise scientifica per la costruzione del questionario e per l’analisi dei dati.
“Come Helpcode, da anni ci impegniamo per contrastare la malnutrizione infantile: nei Paesi a basso reddito è la denutrizione a rappresentare una sfida quotidiana, mentre in Italia, come evidenzia questo report, esistono forme diverse, come l’obesità. Come organizzazione che si batte per un domani migliore per bambine e bambini, ci impegniamo a sensibilizzare e a promuovere politiche che incoraggino scelte alimentari più salutari e sostenibili e uno stile di vita attivo, perché un futuro più sano comincia anche da quello che mettiamo in tavola oggi”, dichiara Matteo Cavalleroni, Segretario Generale di Helpcode Italia.
“Il contrasto all’obesità infantile rappresenta un’importante sfida per il Pediatra di Famiglia. Precocità di intervento educativo e sinergia tra pediatri, famiglie e scuole sono le parole chiave per riuscire a contenere questa importante patologia. Per questo crediamo fortemente nel progetto e nelle azioni congiunte che possiamo mettere in atto”, così Antonio D’Avino, Presidente FIMP, Federazione Italiana Medici Pediatri.
Obesità infantile: una sfida sanitaria, sociale ed economica
L’obesità infantile non è solo una questione di peso corporeo, ma una condizione che incide sulla salute fisica e mentale dei bambini, con ripercussioni che si protraggono fino all’età adulta. L’OMS ha definito l’obesità una delle maggiori emergenze sanitarie globali, con oltre 37 milioni di bambini sotto i 5 anni in sovrappeso nel 2022. L’Italia, con il 36% delle ragazze e il 43% dei ragazzi in sovrappeso o obesi, si colloca al quarto posto in Europa.
Un appello all’azione
I dati del report confermano la necessità di politiche integrate che promuovano l’educazione alimentare, l’attività fisica e la regolamentazione del marketing alimentare rivolto ai minori. Solo un approccio sinergico tra famiglie, scuole, medici, istituzioni e settore privato può invertire la rotta e garantire un futuro più sano alle nuove generazioni.
