Siena, 9 maggio 2020 – Potenziare la continuità assistenziale per i cittadini, in particolare pazienti cronici, sia durante l’emergenza nazionale per il coronavirus, sia come innovativo strumento di relazione con i nostri assistiti. Questo l’obiettivo del progetto di televisiste attivato dall’Azienda ospedaliero-universitaria Senese e ideato dalla Regione Toscana per assicurare ai pazienti la necessaria disponibilità di assistenza sanitaria qualificata, considerate anche le limitazioni relative alle presenze fisiche negli ambulatori dell’ospedale a causa della situazione epidemica generata dal Covid-19.
Le specialità attive in modalità televisita sono per il momento psichiatria, dermatologia, allergologia, endocrinologia, diabetologia, cardiologia, cronicità e fragilità anziani, ematologia, pneumologia e terapie cellulari-officina trasfusionale e si estenderà a tutte le specialità e discipline presenti nell’Aou Senese.
“Comprendendo le difficoltà del momento – afferma il direttore generale Valtere Giovannini – che i pazienti vivono avendo limitati i contatti diretti in ambulatorio con i nostri professionisti, abbiamo subito aderito al progetto regionale delle televisite, per garantire continuità di relazione tra medico e paziente”.
“I servizi a distanza – prosegue Giovannini – assumono una rilevanza strategica per la riorganizzazione delle attività, soprattutto per le visite di controllo. La televisita è un atto sanitario che prevede un’interazione tra medico e paziente e può dar luogo alla prescrizione di farmaci o di cure, che affianca ma non sostituisce la prestazione sanitaria tradizionale e trova l’applicazione nel follow-up dei pazienti con diagnosi nota o sospetto diagnostico già formulato, con eventuale terapia già in corso, o per i quali non è necessario acquisire informazioni tramite l’esecuzione di prestazioni strumentali, diagnostiche o terapeutiche contestuali”.
Spetterà al medico specialista che ha in carico il paziente inserirlo o meno nel progetto delle televisite, in base alle sue condizioni cliniche. L’interazione tra il medico ed il paziente è assicurata attraverso un collegamento tipo call-conference, anche differito rispetto all’acquisizione di eventuale documentazione clinica.
“La televisita – conclude Giovannini – si integrerà rapidamente con il teleconsulto, con la medicina generale e gli specialisti del nostro ospedale per assicurare condivisione del percorso assistenziale per particolari problematiche cliniche dei nostri cittadini. È un modello che coinvolgerà tutti”.