La Direttiva europea impone un adeguamento alle nuove normative dei 28 Stati dell’UE. Il nostro Paese potrebbe diventare il modello da seguire
Arezzo, 26 novembre 2014 – L’Italia ricopre un ruolo guida in Europa nel settore farmaceutico. Il nostro Paese è infatti tra le prime nazioni ad aver introdotto un codice unico di riconoscimento per i farmaci (in gergo “bollino”) per contribuire in modo decisivo alla lotta alla contraffazione, e, più in generale, all’autenticazione facile e affidabile.
Il Ministero della Salute e tutti i principali operatori del settore sono infatti al lavoro per la creazione di un sistema anti-contraffazione a livello Europeo sempre più efficace e sicuro per i consumatori. La Direttiva, la 2011/62/EU, sancisce la necessità di un codice univoco e dell’autenticazione dei farmaci al punto di dispensazione.
L’Italia, non solo ha già recepito questa normativa ma è da questo momento pronta a metterla in atto. Aegate™, leader nella fornitura di servizi di autenticazione dei farmaci che opera a livello europeo e da 7 anni presente in Italia, sta lavorando a fianco delle Istituzioni per rendere possibile il controllo del codice unico del farmaco.
La società ha infatti messo a punto un sistema di protezione in grado di autenticare il farmaco al momento della dispensazione, e tramite una scansione verificarne la validità in 250 millisecondi.
Il servizio Aegate™ ha come obiettivo principale quello di garantire la maggiore sicurezza possibile per il paziente, proteggendolo dall’assumere medicinali sospetti, richiamati o scaduti, e allo stesso tempo rappresenta un valido strumento di garanzia per farmacisti e case farmaceutiche.
Grazie ad un possibile protocollo di collaborazione tra Ministero della Salute e la società europea, al momento in fase di definizione, il sistema Aegate™, già integrato nel 90% delle farmacie italiane, avrebbe accesso ai database di controllo dello Stato, e potrebbe essere così in grado effettuare una autenticazione del farmaco in tempo reale.
La Federazione delle Associazioni italiane degli Informatori Scientifici del Farmaco (FEDAIISF) sostiene che il mercato globale del traffico di farmaci contraffatti rende alle casse del mercato nero dai 50 ai 200 miliardi di euro; un business milionario che purtroppo ha effetti disastrosi sull’economia ma soprattutto sulla salute dei pazienti. Sono infatti circa 200mila all’anno (alcune stime indicano un milione) i decessi nel mondo causati dall’utilizzo di farmaci contraffatti.
Un accordo tra il Ministero della Salute e Aegate™ potrebbe rappresentare il passo decisivo per l’adeguamento dell’Italia alla normativa, e contribuire a rendere il nostro Paese un modello per tutta l’Europa nell’ambito della farmaco-vigilanza e della lotta alla contraffazione.
In linea con la nuova legislazione Europea, il Ministero offrirebbe così a tutti gli attori della filiera un sistema per identificare i farmaci in modo univoco e a prova di manomissione.
L’ obiettivo è la creazione di una rete di farmacie italiane collegate da un unico sistema di validazione, che possa essere in un secondo momento estesa a tutte le farmacie dei Paesi membri.
Mark De Simone, CEO di Aegate™, ne ha discusso con i maggiori rappresentanti delle Istituzioni durante il 9° Forum Risk Management in Sanità di Arezzo – uno dei più importanti eventi italiani del settore – portando all’attenzione degli addetti ai lavori i vantaggi di un possibile protocollo d’intesa col Ministero della Salute.
“Aegate™ da 10 anni è impegnata a garantire la sicurezza del paziente” ha dichiarato De Simone. “Abbiamo investito 65 milioni di euro di proprietà intellettuale per sviluppare sistemi altamente sicuri che controllano già oggi oltre 200.000 farmaci all’ora in tempo reale. Grazie ad una possibile partnership con il Ministero, che speriamo di siglare in tempi brevi” – conclude il CEO – “saremo in grado di aprire un vasto canale di comunicazione per la sicurezza del consumatore ad entrambe le estremità della catena di approvvigionamento farmaceutico: vale a dire tra produttori di farmaci e farmacisti, medici e ospedali, in tutto il mondo.”
fonte: ufficio stampa