Comunicare dentro e fuori al laboratorio di analisi: un’esperienza toscana

foto Maria Chiara Dell'Amico

Dott.ssa Maria Chiara Dell’Amico

14 marzo 2016 – Le organizzazioni sanitarie pubbliche, in particolare gli Ospedali, considerate come servizi in cui si svolgono processi tecnico-sanitari ed economici per il raggiungimento di finalità di tutela della salute, si presentano come “Aziende” con caratteristiche del tutto peculiari; presentano infatti al loro interno una complessità ed una specificità che non hanno riscontro in altri settori dell’industria.

La realtà del laboratorio di analisi nel SSN è sicuramente la più multidisciplinare di tutte. Ciò implica fondamentalmente due aspetti: necessità estrema di comunicazione continua; potenziale culturale enorme, che implementerebbe notevolmente la performance. Le prime azioni della Spending Review sono state compiute proprio a livello dei laboratori di analisi. Comunque, malgrado la razionalizzazione attuata, la spesa sanitaria nazionale dei laboratori, a distanza di circa quattro anni, è rimasta sostanzialmente la stessa, se non, in alcuni casi, addirittura aumentata. Ciò che resta ancora da fare, è la riorganizzazione dei processi, dei percorsi e dei settori/locali, tra cui la centralizzazione dei laboratori, attuata in maniera più omogenea, prima sui territori regionali e poi sul territorio nazionale.

Il processo di comunicazione interna ed esterna nel laboratorio di analisi cliniche (relativamente al benessere organizzativo e al clima interno), è stato oggetto di un approfondimento presso l’Azienda Toscana Usl6 di Livorno, condotto in collaborazione con UOC Medicina di Laboratorio e con UO Comunicazione della medesima Azienda, e con il master universitario di secondo livello in Management e Sanità, della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Gli obiettivi di tale studio sono stati i seguenti:

  • analizzare l’indagine di clima interno per avere dei primi riscontri sulle maggiori criticità percepite nel contesto del laboratorio analisi;
  • verificare la percezione dei processi di comunicazione nel setting del laboratorio di analisi e avanzare delle ipotesi su come questi influenzano il clima interno.

Dal 2006 il Laboratorio MeS della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa organizza ogni due anni l’indagine di clima organizzativo, per conto della Regione Toscana, nelle Aziende sanitarie. L’indagine di clima organizzativo per i dipendenti del Sistema Sanitario Toscano Anno 2014 ha coinvolto i 51516 dipendenti delle Aziende Sanitarie e Aziende Ospedaliere Universitarie toscane che, nel periodo di tempo 19 Novembre 2014-6 gennaio 2015, hanno avuto la possibilità di partecipare a tale iniziativa.

Il tasso di risposta all’indagine di clima 2014 è stato del 40% a livello di Regione Toscana; il dato di Livorno è pari al 32% e in peggioramento rispetto al 2012. Livorno e la Regione Toscana dal 2012 al 2014 hanno subìto il medesimo decremento percentuale: -7%.

Oltre ad analizzare i dati ricavati dall’indagine di clima dell’Università, si è ritenuto di costruire e somministrare ad alcuni dipendenti del Laboratorio Analisi del P.O. di Livorno, un breve questionario anonimo.

La compliance al questionario è stata del 70% (sono state consegnate 30 copie, e ne sono tornate compilate 21). Due rappresentazioni quali-quantitative riassumono le risposte raccolte: SWOT e TAG CLOUD (o “nuvola”). Le risposte al questionario aperto sono state divise per provenienza: Dirigenza e Comparto. Da entrambi emerge la necessità di informare tutte le categorie professionali e di sentirsi parte di una squadra.

In particolare nella SWOT, tutti si trovano d’accordo nel sostenere che “una buona comunicazione garantirebbe consapevolezza e serenità in ambiente lavorativo, risparmio di tempo e qualità del prodotto finale”; di contro, sia la Dirigenza che il Comparto temono che “a volte dire le cose come stanno, ti fa apparire diverso e quindi antipatico agli occhi degli altri”; e “surriscaldare un po’ l’ambiente di fronte a scelte non del tutto condivise”, può condurre a conflitti difficilmente gestibili. Infine, nella “nuvola”, le parole più ricorrenti sono risultate essere: gerarchia, soddisfazione dell’utente e comunicazione.

“ComuniCARE” potrebbe divenire il nome di un programma di formazione/aggiornamento continuo in comunicazione, dove unire come discenti e docenti tutte le figure professionali sanitarie e amministrative, impiegate a vari livelli gerarchici e in Reparti/UO/Dipartimenti/Aziende di diversa provenienza, e rappresentanti dei pazienti, che finalmente impareranno a parlarsi.

Maria Chiara Dell'Amico

Maria Chiara Dell'Amico

Biologa Molecolare. Specialista in Genetica Medica. PhD in Epidemiologia e Controllo delle Zoonosi. Nutrizionista. Collaboratrice scientifica presso il Centro di Medicina Integrata dell’Ospedale di Pitigliano (Grosseto). Dirigente Biologo presso UOC Medicina di Laboratorio, PO Livorno, Ausl6 di Livorno

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