Roma, 3 aprile 2019 – Chiediamo un intervento e incontro urgente al Ministro della Salute Giulia Grillo per fermare il massacro dei bambini innocenti da circoncisioni clandestine.
La nostra campagna congiunta Amsi-Fnomceo e Ordine dei medici di Roma ha ottenuto adesione da tutti i sindacati, albi professionali, associazioni di categorie, comunità arabe e musulmane, centri culturali e moschee e comunità di origine straniera. Abbiamo avuto risposte concrete da Regione Lazio, Asl Roma 4 e 5 e dal presidente della Commissione Sanità del Senato Pierpaolo Sileri, presidente Fnomceo Filippo Anelli e il presidente dell’OMCeO di Roma Antonio Magi.
Adesso, dopo questa nuova tragedia a Genova, tocca alle Istituzioni competenti incontrarci urgentemente e dare risposte.
Anche perché dopo la morte del bambino a Reggio Emilia sono arrivate più di 100 richieste all’Associazione nazionale medici di origine straniera in Italia (Amsi) e alla Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai), da famiglie di immigrati per interventi riparatori che hanno avuto complicanze e addirittura difficoltà di urinare e sterilità dopo circoncisioni.
Stiamo aiutando e facendo quello che possiamo nel programmare interventi riparatori e assistenza psicologica con i nostri rappresentanti regionali di Amsi e Co-mai e colleghi italiani.
Così tempestivamente ritorna a dichiarare e lanciare il nostro grido di sofferenza prof. Foad Aodi Fondatore Amsi e Co-Mai e Consigliere OMCeO di Roma Coordinatore Area Rapporti con i Comuni e Affari Esteri e Area Riabilitazione dell’OMCeO di Roma.
Ricordiamo le nostre statistiche Amsi e Co-mai: più di 11.000 circoncisioni si fanno da residenti in Italia o senza permesso di soggiorno, di cui 5.000 in Italia e 6.000 nei nostri paese di origine; il 35 % di quelle che si fanno in Italia si fa in modo clandestino e a domicilio.
Il costo in privato va da 2.000 a 4.000 e da 25 a 50 euro per la circoncisione clandestina. Il 99% delle famiglie musulmane lo vuole fare nei primi mesi.