Roma, 3 giugno 2019 – L’Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi) e l’Unione medica euro mediterranea (UMEM) esprimono il loro apprezzamento nei confronti dei pediatri italiani e dei lavori del loro recente Congresso e per aver ribadito che tutti hanno il diritto di essere curati senza guardare la loro situazione amministrativa, con o senza permesso di soggiorno.
“Ricordiamo, senza entrare in valutazioni politiche che, secondo i nostri dati scientifici e quelli dell’OMS, i migranti non portano malattie dall’estero ma si ammalano qui dopo il loro arrivo per vari motivi (povertà, lavori pesanti, abitazioni umide, sindrome di ansia e depressione), lo stesso vale per i bambini migranti e quelli non accompagnati che vanno tutelati di più, concedendo a tutti il diritto di scegliere il pediatra anche se sono figli di genitori irregolari”, dichiara il Fondatore Amsi e UMEM Foad Aodi, che avverte che bisogna avere cautela nelle varie dichiarazioni o messaggi mediatici per non creare allarmismi nei confronti dei migranti e dei loro figli, che porterebbero a incrementare i pregiudizi e le paure nei loro confronti presso scuole o asili nido, penalizzando l’integrazione e la serenità di tutti i genitori italiani e di origine straniera.
“Inoltre, il nostro apprezzamento va ai pediatri italiani per la massima collaborazione e impegno a favore della corretta informazione e per le raccomandazioni a tutti i genitori dei bambini che desiderano effettuare la circoncisione ai loro figli di eseguire l’intervento solo presso le strutture autorizzate e da personale medico e urologi esperti, e non rivolgersi mai ai ‘santoni’, ‘finti medici’ e alle ‘Circoncisione fai da te’, mettendo a rischio la vita dei bambini” , continua Aodi, che annuncia proprio grazie a queste collaborazioni e al gioco di squadra – Ministero della Salute, Amsi, Fnomceo, Medici e Istituzioni Italiani, moschee, associazioni e comunità di origine straniera – si registra un calo importante delle Circoncisioni clandestine dal 35% al 25% di quelle totali 5.000 che si effettuano in Italia, e un incremento del 20% di quelli che tornano nei loro Paesi per eseguirla in modo sicuro e con costi inferiori rispetto all’Italia. In privato, negli ultimi 6 mesi, si è registrato un aumento sino ad arrivare fino a 6.000 euro per ogni intervento di circoncisione in privato.
Infine Aodi ringrazia “tutti quelli che ci hanno sostenuto e difeso nella nostra battaglia a favore della legalità e la tutela della salute dei bambini e la circoncisione preventiva contro strumentalizzazioni, offese, discriminazioni sui social e non confondendo l’atto medico in aspetti religiosi”.