Agrigento, 18 gennaio 2018 – Chiuso il reparto di chirurgia presso l’ospedale di Canicattì. Una notizia che trova la sua spiegazione nel fatto che l’ospedale, a causa di ferie e malattie, senza primario, infermieri e personale di supporto si è trovato provvisoriamente ‘orfano’ di personale.
Tutto è iniziato ad agosto e la prima a denunciare l’accaduto è stata la Fsi-Usae Federazione sindacati indipendenti aderente alla confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei con la segreteria territoriale di Agrigento/Caltanissetta. Il reparto, infatti, versava in una situazione di emergenza: senza primario, con solo tre medici e pochi infermieri non riusciva a garantire interventi di routine durante la settimana.
I dirigenti sindacali Calogero Coniglio, Salvatore Di Natale, Maurizio Libro e Salvatore Ballacchino denunciarono già allora lo stato del reparto in cui il primario dottor Scudera era andato in pensione.
Canicattì è una città di 40 mila abitanti e con un vasto hinterland i cui comuni appartengono al medesimo distretto sanitario e l’Asp di Agrigento non si è preoccupata di risolvere l’emergenza, non provvedendo all’assunzione di personale di ruolo come aveva promesso.
“Se la situazione non si risolvesse in brevissimo tempo, presenteremo un esposto alla Procura per chiedere di accertare l’interruzione di pubblico servizio a carico dell’Asp di Agrigento. Si ritiene infatti che la chiusura del reparto di chirurgia, costituisca interruzione di pubblico servizio come stabilito dalla Corte di Cassazione Penale. Non siamo affatto tranquilli – dichiarano Coniglio segretario regionale della Fsi-Usae e Salvatore Ballacchino, segretario territoriale Fsi-Usae di Agrigento/Caltanissetta – Chiederemo con fermezza all’Assessore regionale della Salute Ruggero Razza che il reparto di chirurgia venga riaperto al più presto”.
“La carenza di personale è critica in tutti i presidi ospedalieri della provincia di Agrigento, nel presidio ospedaliero “S.Giacomo Altopasso“ di Licata la carenza di personale medico e infermieristico è grave nei reparti di cardiologia, chirurgia e ortopedia, in cui il poco personale presente riesce con spirito di abnegazione a garantire i LEA, ma fino a quando potrà durare questa grave situazione? Inoltre sollecitiamo l’Asp di Agrigento ad aprire il punto nascite di Licata, l’utenza è costretta a migrare verso i presidi quali Gela, Agrigento e Canicattì”, proseguono Coniglio e Ballacchino.
I dirigenti sindacali della Fsi-Usae concludono: “Noi come sindacato Fsi-Usae sollecitiamo le forze politiche locali a manifestare e intervenire coinvolgendo tutte le associazioni di volontariato della zona, in modo che la situazione si risolva il più velocemente possibile e si ripristini l’adeguata funzionalità del reparto di chirurgia generale”.