Arezzo, 26 aprile 2023 – Chirurgia vascolare e robotica videoassistita. Un connubio inedito al San Donato di Arezzo che permette di realizzare un intervento chirurgico “tradizionale” di legatura di un vaso che rifornisce la sacca aneurismatica dell’aorta addominale, già sottoposta ad intervento chirurgico di esclusione endovascolare, con endoprotesi. Tale arteria se non viene sottoposta ad intervento, induce una crescita dell’aneurisma nonostante il buon risultato tecnico del primo intervento.
“Le garanzie di successo in questo caso sono maggiori che con altri tipi di soluzione, embolizzazione o altro – spiega il dott. Leonardo Ercolini, Direttore di chirurgia vascolare ed endovascolare dell’ospedale Donato di Arezzo – Viene eseguito con una metodica mininvasiva quale quella videoassistita robotica che permette di correggere in breve tempo una situazione anatomicamente sfavorevole per l’evoluzione della sacca anaurismatica. La chirurgia vascolare non ha una grande tradizione con questo tipo di tecnologia videoassistita, laparoscopica o robotica, ma i risultati di altri interventi già eseguiti in collaborazione con i colleghi della chirurgia generale mi hanno indotto a proseguire su questa strada”.
“I vantaggi per il paziente sono innumerevoli – continua Ercolini – intervento mininvasivo, risolutivo da un punto di vista tecnico, verifica della vitalità intestinale prima durante e dopo tale intervento, quindi garanzia di massima riduzione di complicanze ischemiche e/o emorragiche, rapido recupero delle funzioni e immediata ripresa clinica con dimissione dopo 2-3 giorni al massimo con la garanzia di un intervento che azzera il rischio evolutivo della malattia aneurismatica legato a questo elemento”.
“I vantaggi relativi alla metodica robotica, di cui mi occupo dal 2010, sono quelle relativi alla chirurgia mini invasiva che sostituisce il taglio addominale per accedere agli organi interni con dei piccoli fori sulla cute – spiega il dott. Marco De Prizio, Direttore di Chirurgia del San Donato di Arezzo – Ovviamente ciò comporta minori perdite di sangue, maggiore precisione nella esecuzione dei movimenti, minor dolore post operatorio e rapida dimissione dall’ospedale.
È possibile effettuare questo intervento quasi sempre tranne ovviamente in casi in cui vi siano controindicazioni poste dall’anestesista”.
Il San Donato è stato uno dei primi centri in Italia a disporre del Robot Da Vinci, tuttavia la chirurgia vascolare per adesso non ne aveva mai fatto uso. Tale metodica rappresenta una importante novità non solo per la cittadinanza di Arezzo e per il San Donato, ma anche in ambito nazionale ed internazionale, perché di fatto si tratta di una novità di trattamento.
“A mio avviso – conclude Ercolini – la considerazione più importante riguarda la collaborazione fra specialisti. Interventi del genere possono essere eseguiti solo in centri dove esiste una alta professionalità delle discipline che partecipano alla realizzazione di questo tipo di procedura, in questo caso chirurgia vascolare e generale, perche devono essere messe a fattor comune le peculiarità specifiche di ognuna. Devono essere in grado di lavorare insieme per un fine comune quale quello della garanzia della salute dei cittadini”.