Roma, 11 marzo 2016 – Dopo gli otto interventi di ieri, si è chiusa oggi con successo la sessione della chirurgia in diretta organizzata durante il congresso dall’Aiccer, l’evento patrocinato dal Ministero della Salute che sta portando al Policlinico Gemelli di Roma il meglio dell’oftalmologia italiana.
I 28 interventi sono stati resi possibili dai quattro femtolaser in altrettante sale operatorie, un successo per quello che riguarda gli aspetti primari del congresso: tecnologia e formazione. Il prof. Paolo Vinciguerra, Direttore dell’Istituto Humanitas di Milano ha rimarcato l’importanza dell’evento: “Gli interventi che abbiamo portato a termine non vanno generalizzati come interventi di cataratta, ma ogni persona operata è stata selezionata, perché evidenziava delle problematiche differenti. I pazienti erano tutti casi diversi tra di loro, questo perché il nostro intento era quello di mostrare come affrontare, attraverso l’utilizzo corretto di questi femtolaser, tutte le tipologie di problemi. E alla potenzialità delle macchine è stata affiancata l’esperienza e la bravura dei singoli chirurghi”.
I numeri e la partecipazione oggi si sono dimostrati in crescita: oltre 1.300 presenze di oculisti in questa giornata, che in un panorama nazionale di circa 6.000 dottori significa che un dottore su quattro è stato presente al congresso: “Stiamo cercando di raccontare ai nostri colleghi il nostro campo esperienziale fatto dai nostri successi e dalle problematiche affrontate – ha aggiunto il prof. Vinciguerra – quello che emerge da questi interventi può essere replicato il giorno dopo. Perché stiamo lavorando per rendere semplici e accessibili tutte le informazioni sul come fare. L’operazione che io stesso ho eseguito ieri, tre anni fa era molto difficile, ma ora l’abbiamo resa replicabile e vogliamo fare questo per aiutare i pazienti”. Il futuro della chirurgia oftalmica sta nel semplificare il processo produttivo, mantenendo alti gli standard qualitativi.
Come detto sopra, non tutte le operazioni sono uguali. La frequente contemporaneità della cataratta con altre patologie oculari, per le quali esistono oggi numerose terapie, impone la conoscenza dei percorsi diagnostici e terapeutici di queste condizioni per un corretto approccio nel trattamento combinato di malattie associate, come sottolinea il prof. Daniele Tognetto, della Clinica Oculistica Università di Trieste: “In un periodo di innovazione tecnologica tumultuosa, la chirurgia della cataratta si affida sempre più ad apparecchiature e dispositivi chirurgici molto sofisticati. Per questo motivo la complessità delle conoscenze specifiche necessarie al chirurgo per ottenere i risultati desiderati è in continuo aumento. Una perfetta consapevolezza dei meccanismi di funzionamento dei diversi strumenti e la capacità di interpretare gli esami diagnostici eseguiti prima e dopo l’intervento diventano parte essenziale nella gestione del paziente con cataratta”.
fonte: ufficio stampa