Ancona, 15 dicembre 2016 – L’invecchiamento della popolazione porta con sé nuove necessità in ambito medico: oggi, due interventi su cinque sono eseguiti su pazienti con più di 65 anni. Chirurghi, anestesisti e infermieri sono chiamati così a conoscere la specificità del corpo che invecchia e a gestirne la complessità.
A tal proposito l’INRCA – Istituto Nazionale Riposo e Cura Anziani – organizza il convegno Le urgenze chirurgiche nel grande anziano (sabato 17 dicembre Auditorium della Montagnola, Ancona), un momento di approfondimento per gli specialisti che devono prendersi cura del paziente geriatrico e lo accompagnano dalla diagnosi, al momento dell’ingresso in ospedale, all’operazione, così da renderlo in grado di sopportare l’intervento riducendo al minimo le complicanze.
“I pazienti anziani – spiega Gianfranco Boccoli, Responsabile dell’Unità operativa di Geriatria Inrca – hanno specifici fattori di rischio e bisogni che i professionisti debbono imparare a conoscere. È necessario fornire adeguati strumenti perché ogni trattamento deve essere multidisciplinare ed è indispensabile il lavoro di équipe”.
Particolarmente importante è la valutazione preoperatoria, dove sono molti gli aspetti di cui tener conto. In primis, l’invecchiamento fisiologico: “le funzioni dell’organismo anziano risultano ridotte, così come lo è la capacità di adattamento allo stress, come quello rappresentato da un intervento chirurgico – spiega Boccoli – Poi ci sono le malattie croniche e le multipatologie: il 30% degli over 65 ha almeno due o più malattie tra loro correlate, i cui effetti sull’organismo non solo si sommano ma interagiscono in modi diversi, portando a circoli viziosi che aumentano la vulnerabilità”.
A ciò si aggiunge la polifarmacoterapia: spesso infatti manca una revisione completa di tutte le sostanze assunte dal paziente, che possono accumularsi e interagire fra loro.
“L’incremento dell’età media – conclude il dottore – è un dato con cui ciascun medico si confronta quotidianamente, è una ulteriore sfida per il chirurgo che, oggi, ma ancor di più in futuro, dovrà confrontarsi con pazienti che richiedono interventi chirurgici urgenti o d’emergenza”.
fonte: ufficio stampa