Milano, 25 gennaio 2023 – L’ASST Gaetano Pini-CTO è stata scelta dall’EFAS, Società Europea di Chirurgia del Piede e della Caviglia, per la formazione dei giovani chirurghi provenienti da tutta Europa. Un riconoscimento che si aggiunge a quelli già ottenuti da altre società scientifiche che qualifica l’ASST come ente di formazione per l’alta specializzazione.
“L’insegnamento è una delle mission fondamentali dell’ASST Gaetano Pini-CTO. Siamo orgogliosi di mettere a disposizione dei giovani medici le competenze dei nostri professionisti, riconosciuti anche all’estero per la loro formazione”, commenta la dott.ssa Paola Lattuada, Direttore Generale dell’ASST Gaetano Pini-CTO.
EFAS, Società Europea per la Chirurgia del Piede e della Caviglia, è stata fondata nel 1998 con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo della chirurgia del piede e della caviglia e far progredire l’istruzione, lo studio e la ricerca in questa specialità. Rappresenta 28 società nazionali e circa 6.000 chirurghi in Europa.
Il programma di fellowship è stato creato per fornire ai giovani chirurghi ortopedici europei del piede e della caviglia opportunità di formazione uniche nei centri di eccellenza europea e internazionale, con particolare attenzione al lavoro clinico e alla ricerca clinica.
I chirurghi avranno come tutor il dott. Daniele Marcolli, ortopedico parte del team di Ortopedia Traumatologia Week Surgery, diretto dal dott. Alberto Tassi dell’ASST Gaetano Pini-CTO.
“Sono molto felice dell’inserimento del Presidio Ospedaliero Gaetano Pini nel portfolio dei Teaching Center EFAS. Da anni sono parte attiva dell’EFAS e ho l’onore di essere consigliere del board. Essere garante del programma di Fellowship EFAS a Milano significa contribuire alla formazione di nuovi giovani chirurghi del piede e della caviglia. L’ospedale Gaetano Pini ha molto da offrire in termini di scambio di conoscenze e competenze. Questo è solo un punto di partenza, ottenuto anche grazie al sostegno e alla guida indispensabile del dott. Tassi e del Prof. Pietro S. Randelli”, commenta il dott. Marcolli.