Siena, 31 gennaio 2020 – Effettuato a Siena, al policlinico Santa Maria alle Scotte, un intervento combinato di chirurgia robotica eseguito “in tandem” dalla UOSA Chirurgia bariatrica, diretta dal dottor Giuseppe Vuolo, e dalla UOC Urologia, diretta dal dottor Gabriele Barbanti.
Su una donna con grave obesità, ricoverata in Endocrinologia per la preparazione all’intervento di chirurgia bariatrica, è stata scoperta una neoformazione tumorale di circa 9 centimetri del rene destro; dopo tutti gli esami necessari e la discussione con gli specialisti del GOM (Gruppo Oncologico Multidisciplinare) è stato deciso di praticare un intervento di asportazione del rene.
A tale intervento è stato associato quello per il trattamento dell’obesità con resezione “a manica” dello stomaco, una delle tecniche più utilizzate in chirurgia bariatrica. Entrambi gli interventi sono stati effettuati con tecnica robotica e le due équipe, urologica e bariatrica, si sono alternate nelle due procedure.
L’équipe chirurgica che ha effettuato l’intervento era composta dai dottori Costantino Voglino e Andrea Tirone per la chirurgia bariatrica, e dai dottori Filippo Gentile e Tommaso Chini per l’urologia, coadiuvati dall’anestesista Domenico Iemma e dagli altri professionisti di sala operatoria. Regolare il decorso post-operatorio della paziente, dimessa dall’Azienza ospedaliero-universitaria Senese 5 giorni dopo l’intervento.
“Ci tengo a sottolineare la grande collaborazione tra colleghi e l’importanza della multidisciplinarietà che, unita alla tecnica robotica, ha consentito la perfetta riuscita dell’intervento – commenta il dott. Giuseppe Vuolo, direttore della UOSA Chirurgia bariatrica – La paziente presentava specifiche caratteristiche cliniche collegate alla grave obesità. In casi complicati come questi, la chirurgia robotica rappresenta una buona soluzione per ottimizzare il risultato clinico e il decorso post-operatorio”.
“L’importanza dell’intervento – aggiunge il dott. Gabriele Barbanti, responsabile della UOC Urologia – sta nel fatto di aver operato contemporaneamente in due diversi distretti anatomici: il rene destro e lo stomaco in una paziente ad alta complessità chirurgica. Fino a poco tempo fa pazienti con simili e distinte patologie avrebbero richiesto due differenti e complesse procedure chirurgiche, con l’ovvia conseguenza di veder allungare i tempi di ospedalizzazione e quelli di recupero post-operatori”.