Verona, 25 luglio 2022 – L’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar ha ottenuto la Certificazione internazionale di Centro Qualificato ERAS Society per il miglior recupero post intervento chirurgico, ovvero l’applicazione del protocollo ERAS che consente una ripresa rapida del paziente, con una riduzione fino al 50% dei giorni di ricovero e un drastico calo delle complicanze.
Il prestigioso riconoscimento certifica le competenze a preparare, operare e seguire nel post-operatorio i pazienti sottoposti a trattamento chirurgico dell’obesità grave e a interventi al colon-retto, secondo le più recenti e avanzate evidenze scientifiche disponibili.
“È stato un percorso impegnativo durato un anno, quello che ha portato all’accreditamento, nel corso del quale hanno giocato un ruolo chiave le sinergie tra le diverse specialità. È il primo riconoscimento internazionale targato ERAS Society conseguito in Italia per la chirurgia bariatrica, il terzo per la chirurgia del colon-retto e tra i primi 66 al mondo. Applicato da maggio dello scorso anno su oltre 300 pazienti, il Negrar è risultato uno degli ospedali con il più alto livello di aderenza a tutto il percorso del paziente, superando la soglia del 95%”, dichiara Giacomo Ruffo, direttore della Chirurgia Generale del Sacro Cuore Don Calabria.
“Ora parte la seconda fase di questo iter triennale che ha come obiettivo quello di diventare Centro Trainer grazie al quale potremmo formare altre strutture sull’applicazione di questo protocollo. Il modello ERAS – precisa Ruffo – si basa su un approccio innovativo e multidisciplinare che coinvolge in maniera trasversale oltre ai chirurghi e agli anestesisti, anche nutrizionisti, farmacisti ospedalieri, fisiatri, fisioterapisti e il personale infermieristico dedicato, mettendo al centro il paziente anche nella fase pre e post operatoria del suo percorso. A questi specialisti, per i pazienti bariatrici, si aggiungono lo psicologo e il gastroenterologo che seguono il candidato alla chirurgia per il trattamento dell’obesità grave, almeno da due mesi prima dell’intervento”.
“Gli elementi chiave del protocollo ERAS oltre alla scelta di un approccio mininvasivo, laparoscopico o robotico, sono la precoce mobilizzazione del paziente, la gestione ottimale del dolore e della nausea insieme all’utilizzo ridotto di cateteri e drenaggi – spiega Elisa Bertocchi, chirurgo colo-rettale della Chirurgia Generale – Tutte azioni che hanno portato a un migliore e più rapido recupero funzionale del paziente e all’abbattimento delle complicanze mediche, con la conseguente riduzione dei giorni di ricovero che, per la chirurgia colo-rettale sono scesi da 6 a 4, mentre il paziente con obesità grave lascia l’ospedale all’indomani dell’intervento o comunque non oltre due giorni dopo. L’applicazione di ERAS, possibile per ogni tipo di chirurgia, è un vantaggio per tutti i pazienti, ma in particolare per gli anziani e per coloro che subiscono interventi ad alta complessità”.
Se l’obiettivo di ERAS è quello di far tornare il paziente il prima possibile alle sue occupazioni quotidiane, fulcro del protocollo è il suo coinvolgimento attivo in un percorso che inizia prima della chirurgia, con il raggiungimento di una forma fisica ottimale.
Per agevolare l’aderenza attiva del paziente alle indicazioni che riguardano la corretta alimentazione, l’adeguata attività fisica e il monitoraggio dei parametri fisiologici nel post-operatorio, dal 2019 viene proposta a tutti i pazienti l’APP iColon, ideata dalla Chirurgia Generale di Negrar e unico esempio in Italia di applicazione digitale per la chirurgia colo-rettale.
Si tratta una sorta di diario digitale in cui il paziente, a partire da sette giorni prima dell’intervento e fino a 5 giorni dopo la dimissione, registra il suo contributo per il raggiungimento un’ottimale forma fisica e nutrizionale in preparazione alla chirurgia e quindi l’aderenza al recupero una volta tornato a casa. Il controllo da remoto di iColon da parte del personale sanitario consente soprattutto dopo le dimissioni di intervenire nel caso in cui vengano rilevati dati anomali.
“Il coinvolgimento attivo è ancora più importante per il paziente bariatrico – sottolinea Irene Gentile della Chirurgia Generale – In particolare, sotto l’aspetto dell’alimentazione e dell’attività fisica: il calo ponderale è fondamentale sia per la candidabilità all’intervento sia per la buona riuscita dello stesso”.
(foto: RenzoUdali ©)