Pisa, 6 agosto 2019 – Quando si dice che il paziente sia al centro del percorso assistenziale e tutto debba ruotare intorno a lui… È quello che si è verificato nei giorni scorsi grazie a un esempio virtuoso di “mobilità chirurgica” che ha fatto sì che una paziente anziana, in vacanza a Urbino e colpita da un ingrossamento della tiroide aggravato dal gozzo, che le impediva la respirazione, fosse salvata con un intervento eseguito dal prof. Gabriele Materazzi, endocrinochirurgo direttore dell’Unità operativa di Endocrinochirurgia dell’Aou pisana, e dal suo collaboratore Carlo Enrico Ambrosini, recatisi nell’ospedale locale S.Maria della Misericordia volontariamente e a titolo gratuito, dopo la chiamata dal collega direttore dell’Anestesia e rianimazione del nosocomio marchigiano Paolo Brancaleone dove la paziente, una volta intubata, era ricoverata dal 18 luglio scorso in gravi condizioni.
Trattandosi di un intervento complesso, era necessario un elevato expertise. Ecco perché è stata chiamata in causa l’Aou pisana che è un punto di riferimento internazionale per tutte le patologie tiroidee. Era tuttavia rischioso trasportare la paziente a Pisa e oltretutto avrebbe avuto bisogno di un lungo decorso in terapia intensiva. I chirurghi pisani hanno quindi deciso di rompere gli indugi e di partire subito verso l’ospedale urbinate.
L’intervento è stato così eseguito con un’ottima sinergia in sala operatoria, assistiti dall’èquipe chirurgica locale. In un’ora e mezzo, utilizzando una tecnica standard, la paziente è stata operata e il suo decorso è regolare.