Roma, 14 novembre 2022 – “Sei giovane e la tua vista continua a peggiorare? Potrebbe trattarsi di cheratocono, una malattia della cornea la struttura più esterna dell’occhio”. Inizia così il video divulgativo ‘Impara a riconoscere il cheratocono’ realizzato con il contributo di AIMO (Associazione Italiana Medici Oculisti), AICHE (Associazione Italiana Cheratoconici), SITRAC (Società Italiana Trapianto di cornea e superficie oculare), SIBO (Società Italiana Banche degli Occhi) e SOPTI (Società Optometrica Italiana, in rappresentanza degli applicatori di lenti a contatto).
Ma che cos’è esattamente il cheratocono? “Una malattia degenerativa della cornea – spiega il video – caratterizzata da un progressivo assottigliamento della cornea e da uno sfiancamento conico del profilo corneale, che inducono l’insorgenza di un forte astigmatismo irregolare”.
Il cheratocono è quindi una patologia rara con una incidenza “stimata intorno ad almeno un caso per 2 mila abitanti” ed è inserita nel Registro delle Malattie rare. Colpisce più frequentemente “il sesso maschile, i bambini, gli adolescenti e i giovani”, con possibilità di progressione in genere fino ai 35-40 anni.
Quanto ai sintomi, inizialmente sono simili a quelli di una semplice miopia: il soggetto vede sfocato da lontano, successivamente la qualità della visione inizia a peggiorare e compare una sbavatura intorno alle immagini, soprattutto di notte, con la percezione di aloni e distorsioni attorno alle sorgenti luminose. Talvolta si ha la percezione di immagini doppie e può essere presente anche una intolleranza alla luce.
Non sono del tutto note le cause del cheratocono, ma potrebbe influire una predisposizione genetica: “La cornea dei soggetti affetti – spiega ancora il video – sarebbe geneticamente più debole e meno resistente alla degradazione, alla pressione interna e alle sollecitazioni esterne come lo stropicciamento degli occhi”. È importante quindi che i giovani familiari di soggetti affetti da cheratocono si sottopongano a regolari controlli. Una diagnosi precoce è infatti “fondamentale”, mentre tra le terapie di elezione il cross-linking corneale è un trattamento “poco invasivo e ambulatoriale, che può bloccarne la progressione e fermare il peggioramento visivo”.
Di anno in anno, intanto, la ricerca sul cheratocono ne migliora la diagnosi, i trattamenti disponibili e gli strumenti ottici con i quali poter correggere il difetto visivo. Tra le figure a cui fare riferimento c’è naturalmente il medico oculista, che “accompagnerà costantemente la persona, diagnosticando e monitorando l’evoluzione della malattia e suggerendo eventuali trattamenti”, e l’ottico-optometrista che “fornirà occhiali e lenti a contatto idonei al ripristino di una visione adeguata”.
Infine, le associazioni di pazienti, che forniranno un “supporto informativo costante in merito alla malattia e agli aspetti sociali della stessa”, conclude il video, che sarà proposto anche alle scuole per una diffusione più capillare.